Durante gli anni del liceo matura sentimenti antifascisti e nel 1938 si iscrive al Partito
comunista. Nel 1942 viene chiamato alle armi ed entra al corso per allievi ufficiali di Pietra Ligure (SV), venendo poi trasferito a Vallecrosia.
Nel luglio 1943 è inviato a Genova Pontedecimo al comando di un plotone in appoggio ai carabinieri di guardia presso ponti, gallerie e viadotti. Oppostosi l’8 settembre con il suo gruppo ai tedeschi, viene catturato ma riesce a fuggire. Rientrato a Savona costituisce e dirige insieme a due operai, Stefano Peluffo (Penna) e Francesco Vigliecca (Kamo), il Fronte della gioventù. Agli inizi di aprile, individuato dalle autorità fasciste, è costretto ad allontanarsi dalla sua città e raggiunge Genova, ove ha l’incarico di dirigere il Fdg e di guidare, da giugno, le Sap garibaldine. Alla fine di ottobre è tra gli organizzatori della “giornata della scritta”, in cui i muri cittadini vengono ricoperti di slogan contro il fascismo, e il 30 novembre è tra i promotori della giornata della spia. Nel dicembre 1944 riesce a sfuggire alla catena di arresti che colpiscono il comando Sap Garibaldi.
Ormai compromesso, alla fine dell’anno viene inviato a Imperia e a Sanremo ove si impegna nella organizzazione delle Sap locali. Rientrato nel capoluogo ligure a metà marzo 1945 riassume la guida del Comando provinciale delle Sap Garibaldi. Nei giorni dell’insurrezione si impegna attivamente nell’opera di salvataggio del porto di Genova e nelle operazioni che portano alla resa della questura e della batteria degli Angeli sulle alture di Sampierdarena. Nel dopoguerra diventa segretario della Federazione comunista a Genova e poi dirigente della stessa a Savona. È stato parlamentare dal 1972 al 1979.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.303
Sito web
Nome del sitowww.partigianiditalia.beniculturali.it