Laureatosi in scienze economiche e commerciali all’Università di Genova, nel 1934 svolge il
servizio di leva all’Accademia Navale di Livorno dove consegue il titolo di ufficiale di complemento prestando servizio, dal 1935, presso le Capitanerie di porto quale tenente di vascello.
Inviato a Genova, vi permane fino al 1940 quando, richiamato alle armi all’entrata dell’Italia nel conflitto mondiale, viene destinato al Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto a Roma e, successivamente, a Trieste e Genova. Nel capoluogo ligure Novaro intreccia rapporti con esponenti antifascisti di area azionista, fra cui Mario Zino e l’allora tenente di vascello Antonio Zolesio.
Nel dicembre 1942 i sospetti sulla sua attività cospirativa inducono a un interrogatorio da parte dell’Ovra e al suo successivo trasferimento a Venezia. Nel 1943 consegue il grado di capitano di complemento e, alla proclamazione dell’armistizio, sfrutta la sua posizione alla
capitaneria di porto di Venezia contribuendo a favorire l’approdo delle navi ai porti dell’Italia non occupata. Aderisce alla Resistenza e a Genova, con Zolesio, dirige l’ufficio di “Rappresentanza olii minerali” dietro il quale si cela un covo clandestino legato al Partito d’azione, che agisce in collegamento con esponenti del Comando marina fra cui il comandante Carlo Unger di Löwenberg.
A fine dicembre 1943 è arrestato per sospetti sulla sua attività, ma poi viene rilasciato. Nuovamente ricercato, ripara per tre mesi a Borgo Priolo (Pavia). Rientrato a Genova si pone in contatto con l’organizzazione dell’Oss iniziando a operare con la missione Zucca, collegata allo Stato maggiore della 5° armata americana e comandata, dal mese di dicembre, dal militare in congedo Pietro Ziccardi, operante fra Genova e Milano.
Il comando della missione lo induce a entrare nella Capitaneria di porto della Rsi per garantire
una copertura alla sua attività di informatore. Il 17 settembre 1944, a seguito della delazione
delle spie Franco Di Donato e Alberto Blandi, viene arrestato e condotto alla Casa dello
Studente dove viene sottoposto a torture.
Trasferito a ottobre a Bolzano, il 10 gennaio 1945 viene deportato nel campo di concentramento di Mauthausen dove, allo stremo delle forze, viene ucciso nella camera a gas il 20 aprile 1945. È decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.306