Odino, Giuseppe Ennio (Crik)

    Data di esistenza

    Data di nascita : 08/06/1924

  • Biografia

    Di famiglia antifascista, solo all’età di quattro anni può conoscere il padre costretto a fuggire dall’Italia per le persecuzioni del regime. In giovane età Odino si impegna nell’opposizione
    al fascismo e a Carrosio (AL), paese natale del padre, entra nella Brigata Autonoma Alessandria.
    Arrestato il 7 aprile 1944 nell’ambito del rastrellamento della Benedicta, viene avviato alla fucilazione: protetto dal corpo di un compagno, rimane colpito dalle raffiche a una spalla e, caduto a terra, viene creduto morto dal plotone di esecuzione. Nonostante la ferita riportata tenta la fuga, che dura però soltanto qualche giorno. Nuovamente catturato, è deportato nel lager di Gusen, sottocampo di Mauthausen, dove viene classificato con la categoria Schutz (detenuto politico). Lì aderisce alla resistenza interna del campo, organizzando sabotaggi alla catena di produzione dei carrelli degli aerei per la Messerschmitt. Si prodiga inoltre per la liberazione del campo, avvenuta il 5 maggio 1945, e rientra in Italia il 30 giugno 1945.
    Tornato alla vecchia passione per il ciclismo, diventa amico e segretario di Fausto Coppi partecipando a molte competizioni. Emigrato in Belgio nel 1958 e stabilitosi a Bruxelles, diviene uno dei primi funzionari italiani della Commissione delle Comunità Europee.
    Sino alla morte è stato presidente dell’Anpi del Belgio. Nel 2008 ha pubblicato La mia corsa a
    tappe (No 63783 a Mauthausen)
    , con l’appoggio dell’Associazione memoria della Benedicta.

    Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.309-310