Diciottenne, nella primavera del 1944 si unisce ad un gruppo di giovani di Ruta di Camogli con i quali trova rifugio nella zona di Uscio, impegnandosi nella raccolta di armi. Ai primi di luglio decide di unirsi ai partigiani entrando a far parte del distaccamento Peter della 3° brigata Liguria, comandato da Aurelio Ferrando (Scrivia) e dislocato a Pannesi in val Fontanabuona. Assegnato al distaccamento Villa sotto il comando di Costantino Croce (Mino), nel corso del rastrellamento di agosto si sposta verso la zona di Barbagelata sul passo della Forcella, dove viene istituito un posto di blocco, e successivamente a Cabanne d’Aveto. Il 26 agosto, raggiunta la Cappelletta della Cardenosa al confine fra le valli Trebbia e Aveto, partecipa con il suo distaccamento ad uno scontro con una colonna di alpini della Monterosa proveniente da Barbagelata, che, rispondendo al fuoco, costringe i partigiani alla ritirata. Nel dicembre 1944 è schierato con il Villa a controllo della zona tra Castellaro di Mongiardino, Vobbia e il monte Antola. Il 23 gennaio 1945 partecipa ad un’azione sulla via Aurelia, conclusasi con la cattura di un bersagliere di guardia alla galleria stradale di Ruta e di due sottufficiali e, il 9 marzo, prende parte al bombardamento a colpi di mortaio della caserma tedesca di Crocefieschi. Nel marzo 1945 viene inquadrato con il distaccamento Villa nella divisione Pinan-Cichero, costituita sotto il comando di Scrivia. Dagli anni Cinquanta ha rivestito la carica di segretario del Comitato provinciale dell’Anpi. Le memorie della sua esperienza resistenziale sono
contenute in Il diario di “Romeo”. Cronaca di vita partigiana dall’agosto 1944 all’aprile 1945.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.312