Organizzazione Otto

  • Storia

    Gruppo clandestino costituito a Genova a fine settembre 1943 allo scopo di aiutare i prigionieri alleati a passare le linee nemiche, organizzare gli aviolanci con i rifornimenti per le bande partigiane e svolgere un servizio di intelligence in favore degli angloamericani. Principale artefice è Ottorino Balduzzi (Otto), medico neurologo dell’ospedale San Martino, nonché membro del Comitato cittadino del Partito comunista, il cui nome, abbreviato, viene a definire l’organizzazione. Grazie all’aiuto prestato ad alcuni prigionieri angloamericani, fuggiti dopo l’8 settembre e provvidenzialmente nascosti, ma soprattutto al trasbordo in Corsica, all’inizio di novembre su un barcone salpato nottetempo dall’estrema delegazione genovese di Voltri, del colonnello inglese Thomas Gordon Gore e di altri commilitoni, Balduzzi riesce a instaurare un positivo rapporto con gli Alleati. Gli aviolanci iniziano quasi subito e in questa prima fase hanno luogo a Cabanne di Rezzoaglio, in valle Aveto. Nei mesi successivi l’attività della Otto si intensifica: a dicembre sbarca infatti a Moneglia, nella riviera di levante, una missione alleata, con un apparecchio ricetrasmittente e un operatore, e da quel momento viene stabilito un collegamento costante con gli Alleati. Esteso il proprio raggio d’azione a tutta l’Italia settentrionale, in virtù del prestigio guadagnato sul campo la Otto ottiene sia dal Clnai che dal Comando alleato una particolare autonomia. Oltre a Balduzzi e ad altri comunisti, collaborano con l’organizzazione anche antifascisti di diversa provenienza ideologica, come il monarchico Edgardo Sogno; frequenti sono inoltre i contatti con Ferruccio Parri, che si avvale della Otto per ottenere i rifornimenti per le bande partigiane. Nei mesi di febbraio e marzo 1944 l’organizzazione di Balduzzi arriva a fornire il suo appoggio a ventisette formazioni operanti in Liguria e in Piemonte, e a trasmettere richieste di aviolanci per conto di innumerevoli bande attive in Lombardia, Veneto, Emilia e Toscana. Un’attività così intensa da non poter certo passare inosservata al nemico, soprattutto se associata a comportamenti un po’ troppo disinvolti da parte di alcuni suoi membri. A fine marzo 1944 l’intera organizzazione viene smantellata: Balduzzi è arrestato e successivamente deportato a Mauthausen, mentre Sogno, rinchiuso dalle Ss nella Casa dello studente ma riuscito ad evadere, continuerà l’attività clandestina nell’organizzazione Franchi, strettamente legata al Soe britannico e al Servizio informazioni militari dello Stato maggiore italiano.