L'edificio venne progettato intorno al 1925, per la cura dei malati di una patologia al tempo molto diffusa, la tubercolosi: in ogni Provincia (Spezia lo era dal 1923) erano stati attivati i ''Consorzi Antitubercolari'' per affrontare la malattia.
Per questo venne scelto, come luogo di edificazione, una collina molto esposta al sole- e staccata dalla città- al fine di assicurare la massima esposizione ai benefici raggi per i malati di ''mal sottile'' (TBC) della prima metà del secolo scorso.
Durante la Seconda Guerra Mondiale ci fu un drammatico episodio di cronaca: nell'agosto del 1944 una pattuglia mista di soldati tedeschi e della RSI catturò tre dipendenti e li fucilò appena fuori dall'ospedale, per il sospetto di aver dato riparo ad alcuni partigiani feriti.
Con il superamento della malattia tubercolare, il ''Felettino'' cambiò la sua destinazione d'uso e da ''sanatorio'' diventò un più tradizionale ospedale.
L'allora ''ente ospedale provinciale S. Andrea'' della Spezia lo acquistò nel 1969 dall'ormai smobilitato ''Consorzio Antitubercolare'', e tutto transitò nei ranghi dell'ospedale spezzino principale: ne venne insomma a far parte come una sorta di sua ''dependance''.
Sono stati x anni molto attivi e noti i reparti di urologia e oculistica; per qualche anno funzionò al Felettino anche una specie di ''seconda ostetricia''.
La allora ''Scuola regionale per Infermieri professionali'' era attiva negli spazi molto vasti del Felettino e lo fu per tutti gli Anni Settanta.