Ufficiale di artiglieria, partigiano dal marzo 1944, fa parte del distaccamento Volante Garibaldi Severino comandato da Michele Campanella (Gino).
In giugno, con la trasformazione del Severino in battaglione a causa dell’aumento dell’organico, viene chiamato a guidare il distaccamento Lame, il cui quartier generale era dislocato sul monte Aiona (GE), impegnato nel recupero e smistamento del materiale inviato dagli Alleati con gli aviolanci. A fine agosto il distaccamento deve fronteggiare una vasta operazione di rastrellamento messa a punto dai nazifascisti: per ordini superiori Lago rinuncia a sganciarsi, dovendo difendere il territorio di appartenenza. Affrontato il nemico presso il lago delle Lame, il distaccamento resiste il più a lungo possibile, anche per permettere ai molti feriti, tra cui lo stesso Gino, di mettersi in salvo.
Successivamente, quando la 57ª brigata garibaldina comandata da Alfredo Moglia (Bill) si trasforma nella brigata Berto e viene posta alle dipendenze di Eugenio Sannia (Banfi), dal Lame nasce il distaccamento Mario che, sempre affidato a Lago e con Luigi Garibaldi (Boia) commissario politico, si distinguerà in varie occasioni, tra cui nello scontro della Forcella, in prossimità della Liberazione.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.318-319