Civile di Grimaldi (IM) occupato nella protezione degli antifascisti che oltrepassavano la frontiera con la Francia, a disposizione dei resistenti francesi ed italiani. Collaborava con lui anche Claudio Silvestri, maresciallo dei Carabinieri complice di una guardiana del carcere di Ventimiglia altrettanto in contatto con la Resistenza francese; insieme riuscirono a fare evadere alcuni partigiani oltralpini. Nell'agosto 1944 Pallanca intensificò il flusso di informazioni tra le due Resistenze e si manteneva in contatto con i francesi dalla sua residenza di Grimaldi presso Mentone. Il 09/12/1944 si presentò a casa sua una pattuglia di SS del 235° Grenadier Regiment, 34° Infanterie Division; dopo essere stato torturato assieme alla moglie Angela Chiodin loro due, la cognata Maria, la figlia Rosalba di 4 anni, il figlio Sergio di 6 anni, i proprietari di una locanda Alberto Lorenzi e la moglie Battistina, l'appuntato carabiniere Salvatore Trovato e moglie Antonia Planch con la figlia Giovanna adolescente, il floricoltore Rinaldo Pittaluga e Giuseppe Pastorino vennero tutti abbattuti a fucilate. A capo di tale barbarie era l'ufficiale Georg Joachim Geiger, che minacciò con la pistola il soldato tedesco rifiutatosi di obbedire all'ordine di uccidere il Pallanca. I corpi furono tutti gettati in una fossa comune.
Fonte: Un breve testo redatto dall'autore Biga Francesco e dedicato alla memoria di tali fatti è reperibile nel Fondo Cln Imperia, busta I 112, fascicolo "Prelà" conservato nell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova.