Verso la fine del 1943 diviene membro del Comitato direttivo della Democrazia cristiana insieme a Paolo Emilio Taviani (Pittaluga), Antonio Loi (Loreto), Egidio Ferralasco (Costa),
Giorgio Bo, Giampaolo Novara (Rissetto), Romolo Palenzona (Marcenaro), Carlo Olivari (Gotelli) ed Enrico Raimondo (Leonardi). È tra i promotori della missione che l’organizzazione Otto compie nel novembre 1943 in Corsica per attuare un collegamento con gli Alleati e collabora, più tardi, alla fuga da Genova di Paolo Reti.
Nei primi giorni del 1944, quando Giulio Marchi (Tripoli) deve abbandonare il suo incarico, Patri lo sostituisce ed entra a far parte, come rappresentante della Dc insieme a Raimondo, del Comitato militare ligure, organo consulente tecnico-militare del Cln. Numerose riunioni del Comando militare ligure si tengono nella sua abitazione genovese di corso Torino e a lui è affidata l’intendenza del Comando. Alla fine del 1944 riesce a sfuggire all’arresto ma è costretto ad abbandonare il suo incarico, rifugiandosi in montagna.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.327