Carlo Paveto è stato un civile divenuto per un breve periodo collaboratore delle formazioni clandestine genovesi, VI Zona Operativa Liguria.
Nel Fondo "Giannecchini-Toscano", busta 3, fascicolo n.8 conservato nell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea - ILSREC - di Genova, è reperibile copia statica di un rapporto sd redatto presumibilmente da Giusto Veneziani, capo dell'ufficio politico della Questura di Genova, al termine della sua laboriosa indagine sui partigiani genovesi e contenente nominativi e sintesi dell’operato di numerosi "ribelli" tra cui il Paveto, che tuttavia ha fornito una lunga confessione sul suo ruolo in dette formazioni e sul suo rapporto con altri partigiani dei quali indica i nomi. In esso egli viene così descritto:
"Al pari del Golini (Nino Golini, civile e brevemente collaboratore dei partigiani), il Paveto ha fatto la più ampia delle confessioni e, mostrandosi sinceramente pentito di quanto ebbe ad operare alle dipendenze di Jori Germano(partigiano Germano Jori, "Renato") e di "Paolo" (?) che lo tenevano addirittura in stato di schiavitù impedendogli persino di incontrarsi con la fidanzata tanto era il terrore che avevano saputo inculcargli, ha dato spontaneamente le informazioni più preziose che hanno permesso non soltanto di conoscere i nomi od i connotati di molti degli affiliati, ma anche portato al rinvenimento ed al sequestro di numerose armi e munizioni. Il Paveto merita la massima benevolenza da parte della giustizia e tutte le attenuanti possibili, tenuto conto dello stato psichico in cui si trovava per la coercizione esercitata su di lui dagli incubi Jori e Paolo. Ha operato attivamente cogli agenti di polizia permettendo la cattura di parecchi terroristi".