Pedretti, Giulio, (Corsaro)

  • Biografia

    Partigiano combattente della 5a Brigata "Nuvoloni", 2a Divisione Garibaldi "Felice Cascione", I Zona Operativa Liguria.
    Dopo Io sbarco alleato del 30-8-1944 sulla Costa Azzurra francese, il Comandante della V Brigata Partigiana Leo invia agli amici della resistenza di Ventimiglia, Giulio Pedretti (Corsaro) e Pasquale Corradi, quattro militari anglo-americani: PauI Morton da Toronto (Canada), Cap. Geoffrey Long - Pretoria (S.A.), W. Mac Lelland - Lanark (Scotland) e Maurice R. Larouche - Detroit (USA), che dovevano raggiungere la zona liberata, dove sono condotti di nottetempo con una barca a remi che li porta a Montecarlo.
    Pedretti e Corradi, intendendo continuare questa loro attività, passano in forza al Comando Americano deIl’O.S.S. di Nizza. Inizia così la missione che dal nome di guerra del Pedretti sarà conosciuta come «Missione Corsaro» e avrà per compito:
    1) collegamento fra truppe alleate e reparti partigiani;
    2)  raccolta e trasmissione di informazioni militari;
    3) asilo, assistenza e smistamento dei componenti delle missioni alleate da e per l’Italia e dei partigiani che dovevano espatriare.

    Tornati a Ventimiglia col materiale necessario, fra cui due radio ricetrasmittenti, iniziarono la loro attività negli appartamenti delle famiglie Pedretti, Corradi e Renato Sibono, tenente di artiglieria. I collegamenti con le forze partigiane erano assicurati dal maggiore degli alpini Raimondo e dal figlio, che si prodigarono, anche assieme ai sigg. Efisio Loi e Albino Machnich nella raccolta delle informazioni militari. Numerose missioni alleate vennero facilitate ospitando i componenti, fornendoli di carte di identità e tessere annonarie procurate dall’impiegato comunale Arturo Viale, ed aiutandoli a raggiungere Imperia dove arrivava la ferrovia.
    Dopo l’occupazione di Pigna da parte dei tedeschi, sei partigiani del Comando della V Brigata: Stefano Carabalona (Leo), Antonio Longo, Tullio Anfosso, Giulio Licasale, Luigi Gastaudo e Filatro si rifugiarono in casa Pedretti. Dopo 15 giorni di permanenza resa necessaria dall’accresciuta sorveglianza, vengono portati in Francia dove anche i componenti del Gruppo Corsaro trasferiscono la loro base, nella villa Petit Rocher, sita nella baia di Villafranca.
     Di qui le missioni continuano quasi giornalmente sino alla fine delle ostilità, e viene istituito un regolare servizio di rifornimenti di armi, medicinali e viveri per i partigiani italiani tramite le S.A.P. di Vallecrosia a cui collaborarono, fra gli altri, Girolamo Marcenaro, Renzo Biancheri (u Longu) e Renzo Biancheri (u Cürtu).
     Al Petit Rocher il Comando alleato aveva anche creato una scuola sabotatori, frequentata da numerosi Ventimigliesi fra cui Paolo Loi, Giuseppe Stroppelli, Giovanni Leuzzi, Ampelio Bregliano e Renato Dorgia che furono parecchie volte condotti nel territorio italiano occupato dai tedeschi per azioni di sabotaggio.

        La Missione Corsaro si concludeva il 25 aprile 1945 col trasporto da Nizza a Genova in motoscafo di una missione di ufficiali alleati, che doveva organizzare il trapasso dei poteri nel capoluogo ligure.

    Fonte: https://www.cumpagniadiventemigliusi.it/index.php/fronte-intemelio-1940-45/422-citta-martire Allegato n.6