Pellizzetti, Bruno, (Scoglio)

    Data di esistenza

    Data di nascita : 27/10/1923

  • Pseudonimo, nome assunto

    Scoglio

  • Biografia

    Nel giugno 1944 arriva al casone di Sesco, a Iscioli in val Graveglia, insieme a Gino Tasso (Parentesi), Dino Massucco (Tigre), Giovanni Agazzoni (Moschito) e Giuseppe Coduri (Scioa). Pochi giorni dopo, in compagnia di Giovanni Sanguineti (Bocci) e Moschito, si reca alla miniera di Libiola a prelevare numerose casse di dinamite e detonatori. Il mese successivo comanda una pattuglia che a Cavi di Lavagna colpisce una postazione tedesca, impossessandosi dell’armamento. Arrestato ad agosto dai tedeschi perché in possesso di una Maschinenpistole, e condotto presso le carceri di Chiavari, è condannato a morte dal Tribunale speciale della divisione Monterosa. La madre, al fine di salvarlo, fa intercedere per lui uno zio gerarca fascista, ottenendo che fosse liberato purché si arruolasse nelle Brigate nere. Incorporato in un battaglione delle Brigate nere di Busto Arsizio, dopo tre mesi riesce a fuggire e rientra  a Cavi di Lavagna, dove è nominato Capo di stato maggiore del battaglione Zelasco della Coduri, comandato da Aldo Vallerio (Riccio) e dislocato nella zona tra Reppia ed Iscioli. A Lavagna, il 16 novembre, guida un gruppo di partigiani contro i posti di blocco sull’Aurelia e nei pressi della stazione della cittadina rivierasca. A dicembre sostituisce temporaneamente Bocci come Capo di stato maggiore della brigata Coduri. Successivamente, insieme a Riccio, guida una squadra di partigiani sull’Aurelia contro pattuglie di tedeschi e fascisti. Il 12 marzo 1945, mentre si trovava di pattuglia con Riccio, tenta la cattura di Francesco Minasso, detto Padre Illuminato, cappellano delle carceri di Chiavari noto per la sua ferocia nei confronti dei prigionieri, che riesce però a sfuggire all’agguato grazie all’intervento di un reparto di alpini. Il 25 aprile Scoglio, con il suo distaccamento, partecipa alla liberazione del levante e di Lavagna.

    Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2008