Giovane operaio della Scarpa & Magnano costituisce con il collega Francesco Vigliecca (Kamo) e con lo studente Giuseppe Noberasco (Libro o Gustavo), il primo nucleo del Fronte della gioventù a Savona. Tra il gennaio e il marzo 1944 Peluffo e i suoi compagni del Fronte si trovano a gestire, praticamente da soli, l’attività clandestina savonese a causa di una vasta operazione della Gestapo che porta agli arresti di numerosi componenti del Cln e del movimento antifascista. Insieme ai Gruppi difesa della donna, nell’ottobre 1944 il Fronte savonese si mobilita per la “Settimana del partigiano” con l’obiettivo di raccogliere indumenti di lana, coperte, scarpe e vettovaglie da inviare alle formazioni di montagna per aiutarle ad affrontare i rigori dell’inverno imminente. L’intensificarsi di questa come di altre azioni del fronte clandestino savonese, porta ad una serie di indagini e fermi da parte delle polizie tedesche e della Rsi. Il 20 ottobre Peluffo è arrestato insieme ad altri compagni e, pochi giorni dopo, il 1° novembre 1944, è fucilato dai militi fascisti, presso la fortezza Priamar, per rappresaglia all’attentato contro un ufficiale della San Marco. Medaglia d’argento al valor militare.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.331