La Regia azienda monopolio banane (RAMB), fu una azienda statale italiana attiva negli anni trenta e quaranta, costituita appositamente per trasportare e commercializzare in Italia le banane prodotte nelle concessioni agricole sorte in quegli anni nella colonia della Somalia italiana, particolarmente nel comprensorio di Genale ed in quello del Giuba.
Le banane erano diventate la coltura più redditizia dopo che la grande depressione del 1929 aveva portato alla crisi del cotone il cui prezzo era diminuito del 50%. Tuttavia, il prodotto della Somalia aveva bisogno di una protezione particolare per essere competitivo; da qui la scelta di costituire la RAMB.
La Regia azienda monopolio banane venne istituita sotto il controllo del Ministero delle Colonie con R.D.L. 2 dicembre 1935 n. 2085, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 291 del 14 dicembre 1935.
Nel dopoguerra l'azienda fu mantenuta in vita come Azienda Monopolio Banane e attribuì concessioni di zona esclusive ad aziende del settore fino allo scoppio del cosiddetto "Scandalo delle banane", il primo grande scandalo che coinvolse uomini di governo nel 1963 a seguito dell'invalidamento dell'asta per il rinnovo delle concessioni a cui i concessionari membri dell'Assobanane ebbero i valori segreti dei canoni comunicati, previa corruzione, dal presidente dell'AMB avv. Bartoli Avveduti, che fu arrestato e portato a Regina Coeli con il suo segretario Alessandro Lenzi e con i capi dell'organizzazione malavitosa: Angelo Tonini (Napoli), Angelo Panattoni (Lucca), Cherubino Pagni (Roma), Diego Sartori (Padova), Antonio Bignami (Genova), Bartolo Saccà (Messina).
Seguì un processo che coinvolse i dirigenti dell'AMB e 124 concessionari locali di tutta Italia, il processo, in cui furono richieste pene fino a 10 anni per i dirigenti e fino a 5 anni per i concessionari, finì con pene irrisorie per l'intervento dietro le quinte pare dello stesso Andreotti, ma la AMB fu finalmente abolita.