Reder o Raeder, Walter

    Data di esistenza

    Data di nascita : 1915

    Data di morte: 1991

  • Biografia

    E' stato l'ufficiale superiore delle SS divenuto noto come "il boia di Marzabotto" per via delle atrocità da lui ordinate nell'Italia centro-settentrionale durante la Seconda guerra mondiale.
    Giunse nell'Italia occupata nel maggio 1944 con il grado di maggiore dopo aver subito l'amputazione del braccio sinistro in Ucraina; a 29 anni era al comando di un battaglione. Il generale Albert Kesselring gli affidò il compito di proteggere la ritirata della Wehrmacht nella zona dell'Appennino, dove i partigiani incalzavano le forze tedesche in fuga. Cominciò così quella che sarebbe rimasta tristemente nota come la marcia della morte delle SS di Reder: Marzabotto fu il massacro più atroce, ma non l'unico. Catturato a Salisburgo nel 1945 da soldati americani, l'ex SS venne consegnato prima alle autorità militari inglesi, poi estradato in Italia. Riconosciuto colpevole di crimini di guerra, venne rinchiuso in carcere e dopo la sua morte avrebbe anche dovuto essere sepolto nel cimitero accanto al penitenziario. Ma non fu così. Nel 1951 il Tribunale Militare di Bologna lo assolse per "insufficienza di prove" in relazione al massacro di Sant'Anna di Stazzema e poi, il 16 marzo 1962, venne definitivamente assolto con formula piena per "non aver commesso i fatti". Fu invece condannato all'ergastolo per le stragi di Marzabotto, Bardine San Terenzo, Valla, Gragnola Monzone, Ponte Santa Lucia e Vinca. Nel 1980 il Tribunale militare di Bari gli concesse la libertà condizionale, disponendo però la sua detenzione cautelativa per ragioni di sicurezza per altri cinque anni.
    Reder avrebbe dovuto lasciare il carcere nel 1985 restando comunque a disposizione della giustizia italiana. L'allora presidente austriaco, il socialdemocratico Bruno Kreisky, scrisse a Craxi chiedendo clemenza. La richiesta, suscitò subito accese polemiche. Anche Reader spedì una lettera al sindaco di Marzabotto, Dante Cruicchi, ammettendo le sue colpe e dimostrandosi pentito, ma il paese si espresse, con un referendum, contro il perdono al criminale: 169 no e 6 sì. Come era già successo nel 1967. La politica, però, ebbe il sopravvento e l'ex SS tornò in patria con l'aiuto della Stato.
    Da bravo cittadino, Reder trovò anche un lavoro part-time per il Comune di Strassburg. Passò circa un anno prima di rimangiarsi il suo pentimento e dichiarare che aveva solo "seguito gli ordini", per poi morire nel 1991 all'età di 75 anni, da cittadino libero, a Vienna.

    Fonte: https://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2019/09/28/marzabotto-la-strage-che-insanguino-lappennino-_2cd89da6-375a-411a-ad42-38526e625bda.html