Regime fascista (Il), periodico

  • Storia

    All'inizio di gennaio del 1926 Mussolini decise di dare alla testata "Cremona Nuova" un titolo nazionale: diventò "Il Regime Fascista".
    Ogni momento della vita politica nazionale venne analizzato con quella  vis polemica ormai diventata un punto di riferimento di chi si riconobbe nell'ala più fanatica ed oltranzista del fascismo.
    Il foglio cremonese "Il Regime Fascista" ricoprì infatti un ruolo del tutto particolare nel panorama della stampa quotidiana della Repubblica Sociale Italiana. Il pensiero de "Il Regime Fascista" può essere ricondotto sostanzialmente a quello di una sola persona, il fondatore, proprietario e direttore del giornale: Roberto Farinacci, uno dei protagonisti più discussi del ventennio fascista.
    In un periodo dominato dalle più grandi incertezze e dalla mancanza di precisi punti di riferimento, "Il Regime Fascista" si affermò come espressione del fascismo più "puro" e intransigente, che trovava nel passato, o meglio nelle origini del movimento fascista, la spinta ideale della lotta nel presente.
    Il quotidiano di Cremona, fra i più diffusi nella RSI, si fece dunque portavoce di quella parte di fascisti, la cosiddetta "vecchia guardia", decisa a non arrendersi anche di fronte ad una evidente, tragica realtà.
    Fu fedelissimo all'alleato tedesco, tanto da poter essere definito "il più nazista dei quotidiani in lingua italiana".
    Il 25 luglio 1943, dopo la seduta del Gran Consiglio, " Il Regime Fascista" interruppe le sue pubblicazioni.

    http://www.larchivio.com/xoom/paolomoglia.htm

     

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