Repubblica socialista sovietica russa

  • Storia

    URSS Sigla dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (russo SSSR, Sojuz Sovetskich Socialističeskich Respublik), Stato federale esteso in territori di solito attribuiti in parte all’Europa orientale e in parte all’Asia centro-settentrionale, costituitosi a seguito della rivoluzione del 1917 e della conseguente caduta dell’Impero russo, e dissoltosi nel 1991. Fra il 1922, quando fu firmato il trattato che riuniva le Repubbliche di Russia, Bielorussia, Ucraina e Transcaucasia e il 1944, accessione di Tannu Tuva (➔ Tuva), la federazione conseguì la ricomposizione pressoché integrale dell’area dello Stato zarista, con la sola decurtazione del territorio corrispondente alla Finlandia e di quello tornato sotto sovranità polacca. Tali ampliamenti avvennero formalmente mediante accessione volontaria all’Unione da parte di repubbliche indipendenti formatesi nel territorio ex imperiale. L’Unione prevedeva, nell’ambito delle repubbliche federate, l’esistenza di repubbliche autonome, regioni autonome e circondari autonomi, la cui costituzione procedeva da motivi di ordine etnico e linguistico. Dal 1944 al 1991, nel periodo cioè della sua massima estensione territoriale, l’URSS copriva oltre 22 milioni di km2.

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