Sottotitolo del periodico: giornale delle brigate d'assalto Garibaldi, Divisione "Mingo"
La testata nasce nella VI zona operativa della Liguria, più precisamente nella zona di confine tra la Liguria e il Piemonte, a cavallo tra le province di Genova e Alessandria. Originariamente composto di tre soli fogli, è l’organo informativo della divisione garibaldina Mingo e contribuisce a mantenere un collegamento tra le brigate che la compongono.
La redazione e la tipografia della testata si stabiliscono nei pressi delle Garonne di Rossiglione (in provincia di Genova) e i principali fautori del foglio sono due studenti universitari, “Moritz” e “Aldo”. L’attività del “Ribelle” viene interrotta dal rastrellamento di Olbicella, nei pressi del Monte Tobbio, che avviene tra il 7 e il 10 ottobre, a seguito del quale i due giovani vengono fatti prigionieri e deportati in Germania.
L’incarico di riprendere la pubblicazione viene affidato a don Bartolomeo Ferrari, cappellano della Divisione Mingo, per tutti “don Berto”. A lui si affianca Mario Banchero, “Albi”. La sede operativa è fissata in provincia di Alessandria: prima a Carpeneto e poi a Rocca Grimalda. Il 10 dicembre 1944 si stampa il primo numero della nuova serie de “Il ribelle” con il sottotitolo “esce quando può e quando vuole”.
Già dal numero 2, su richiesta dei responsabili militari della formazione, il titolo diventa “Il Patriota già - Il Ribelle”, per evitare di usare il titolo dispregiativo “ribelle” con il quale i nazifascisti indicavano i partigiani. Il foglio mantiene una certa regolarità di pubblicazione, con cadenza prima quindicinale e poi settimanale; ne escono 14 numeri, fino al 21 aprile del 1945.
Oltre alle firme di don Berto, molto assiduo fu anche il contributo del comunista Oscar Barillari, “Ruggero”, commissario politico della Divisione, e dei redattori fissi Mario Gazzotti, “Giacomo, ispettore della Divisione, e Achille Casetti, “Simba”.
L’obiettivo del giornale è coinvolgere i partigiani della formazione, invitandoli a contribuire con articoli alla sua realizzazione. Si annoverano anche diverse collaboratrici, che partecipano attivamente alla stesura e alla realizzazione del foglio, integrando il lavoro dei redattori fissi.