Data di nascita : 01/06/1896
Data di morte: 22/01/1956
Nella confusa fase politica che era seguita al 25 luglio 1943, Ricci, riparato in Germania, fu tra coloro che confermarono con convinzione la loro fedeltà a Mussolini. La notte fra l'8 ed il 9 settembre 1943 diffuse, dalla radio di Monaco, insieme con Alessandro Pavolini, Roberto Farinacci e Giovanni Preziosi, l'appello agli italiani e «ai valorosi soldati dell'esercito, della marina, dell'aeronautica e della milizia» nell'intento di sostenere l'appoggio a Mussolini. Nella dichiarazione si affermava: «il tradimento non si compirà». Ritornato al fianco del Duce per sostenere la Repubblica Sociale Italiana, con la carica di Ministro di Stato, fu designato anche comandante generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN). L'annuncio della nomina venne reso pubblico il 15 settembre 1943 da un'agenzia germanica. La vecchia MVSN confluì presto, su progetto di Ricci, influenzato anche dalle posizioni di Heinrich Himmler, nella Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), istituita il 24 novembre 1943 « con compiti di polizia interna e militare ». Nel nuovo corpo, sempre sotto il suo comando, furono inquadrate anche altre armi e reparti: i Carabinieri, le milizie speciali (ferroviaria, portuale, etc.) e la Polizia dell'Africa Italiana.
L'operazione di accorpamento era caldeggiata dai nazisti e condivisa da Renato Ricci, che tentava di condurla a compimento (il reclutamento obbligatorio prevedeva quattro divisioni), con l'obiettivo di ottenere un esercito di partito, sul modello delle SS, con l'inquadramento di tutte le forze di terra sotto un comando unico. Questa posizione si scontrava con l'idea (non ritenuta credibile dai tedeschi), di un esercito nazionale apolitico, con quadri volontari e truppe prevalentemente volontarie (che includeva le forze internate in Germania), avanzata dal generale Rodolfo Graziani nel discorso del 1º ottobre 1943 al Teatro Adriano di Roma. Nell'avallare il progetto di accentramento di Ricci, la posizione favorevole dell'occupante tedesco fu determinante, portando alla chiamata alle armi di classi giovani, da addestrare in Germania e da porre di fatto sotto comando tedesco, principalmente per disimpegnare le forze germaniche che ingaggiavano gli Alleati da compiti di sicurezza e polizia, primi fra tutti il contenimento dell'antifascismo e la repressione della resistenza insorgente. Nell'agosto del 1944 Mussolini lo sollevò da tale incarico, a causa dei suoi forti dissapori con Graziani, per assumere personalmente il comando della GNR. Restò commissario della ricostituita ONB fino all'aprile 1945.
A guerra ormai ultimata, poté scampare all'arresto grazie alla notizia del suo suicidio, diffusasi tra i partigiani: catturato tra il 24 e il 26 giugno, fu condannato due volte a trenta anni di detenzione, ma nel 1950 uscì dal carcere grazie all'Amnistia Togliatti. Successivamente si occupò di affari con la Germania e, nel 1954, divenne vicepresidente dell'"Associazione ex Combattenti della RSI". Morì a Roma nel 1956 a causa di un tumore al fegato e venne sepolto nel Cimitero del Verano.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Ricci