Membro della Resistenza attivo nell'Organizzazione Otto, VI Zona Operativa Liguria.
Soldato di leva nel 1932, viene richiamato alle armi nel 1941 e destinato alla Difesa Costiera di Chiavari (GE). Dopo l'8 settembre 1943 non risponde al primo bando tedesco e si reca in Val d'Aveto ove si era già messo in contatto con l'amico Davide Cardinale (Dai), Capitano di Marina membro del "Fronte Antifascista di Sturla". Inizialmente il Fronte opera nell'assistenza ai militari italiani sbandati che tentano di tornare alle loro case percorrendo strade di montagna.
Una sera giungono presso Cabanne d'Aveto (GE) sette militari inglesi liberati da un campo prigionia sito a Piacenza, accompagnati dal seminarista "Osti" di Genova Quarto che vuole aiutare il gruppo ad arrivare a destinazione; il viaggio è tuttavia troppo pericoloso e gli inglesi rimangono con i partigiani: si tratta di tre soldati semplici e quattro ufficiali tra cui il colonnello G.T. Gore che, parlando, dichiara di essere amico personale del maresciallo inglese Montgomery. Durante la permanenza, e in attesa di un posto sicuro fuori paese ove mandare i fuggiaschi, gli inglesi entrano in contatto con il Prof. Ottorino Balduzzi e al colonnello Gore viene formulata la proposta di un suo trasferimento in Corsica, accompagnato da Cardinale, con il compito di far prendere al Fronte Antifascista i primi contatti con le truppe Alleate. La proposta viene entusiasticamente accettata.
Organizzato il pericoloso viaggio dall'entroterra fino al mare anche grazie alla collaborazione del CLNAI, l'1 novembre 1943 Paolo Risso, il colonnello Gore, Davide Cardinale e U. Conforti prendono il largo partendo da Genova Voltri sulla barca da pesca "Due Fratelli" ma il maltempo lacera subito la vela; il mare rimane molto agitato durante tutti i quattro giorni del tragitto, conclusosi con l'approdo ad Isola Rossa il 5 novembre dopo la rottura del motore e il conseguente rimanere in balia delle correnti per numerose ore.
Trasferiti dalle truppe americane all'Hotel Napoleon, qui incontrano il comandante americano per la Corsica, il colonnello Levermore: a lui viene spiegato il motivo del viaggio e consegnato il messaggio del CLNAI affidato loro dal Prof. Balduzzi. Il 6 novembre il colonnello Gore e Cardinale proseguono per Bastia alla volta del comando inglese, mentre Conforti e Risso rimangono ospiti per una ventina di giorni presso gli americani del 2677° Reggimento OSS. Andato anche Risso a Bastia, Cardinale gli propone di rimpatriare accompagnando l'operatore radiotelegrafista Silvio de Fiore, assegnato all'organizzazione del Prof. Balduzzi, allora noto come "Mister X".
La sera del 2 dicembre 1943, De Fiore e Risso si imbarcano a Bastia su un MAS della Marina Militare italiana e il 3 raggiungono Riva Trigoso (GE) ma, per un errore del maggiore Crooft della SOE, vengono portati col gommone troppo a ponente nel mezzo di un caposaldo costiero. Rimasti nascosti fino all'alba e impossibilitati a prendere il treno essendo la funivia interrotta per un bombardamento, giungono infine a Genova il 4 dicembre e, dopo alcuni giorni nascosto, De Fiore è dal Prof. Balduzzi il 10.
Nel frattempo il gruppo del Prof. Balduzzi è stato rinominato "Organizzazione Otto" e, dopo i primi contatti via radio da Genova con gli Alleati, Cardinale e il colonnello Gore sono riusciti a fornire al Comando Alleato le coordinate della zona della Val d'Aveto dove i sei inglesi sono ancora nascosti. Il 29 dicembre gli Alleati inviano dapprima due aerei in perlustrazione poi lanciano un guidoncino con il messaggio di preparare su terreno idoneo un segnale di riconoscimento, necessario per paracadutare materiale. L'operazione riesce senza alcuna complicazione anche grazie all'aiuto dei Carabinieri maresciallo L. Monaco e Gardella, che fanno sparire il materiale e le tracce sospette in quanto raggiunti dalla notizia che le Camicie Nere di Vito Spiotta stanno preparando un'ispezione, insospettite dagli aerei.
Nel gennaio 1944 il Prof. Balduzzi informa via radio il Comando Alleato che le forze tedesche stanno radunando una grande quantità di naviglio da guerra nel porto di Livorno, per sferrare un attacco a sorpresa contro il porto di Napoli ove le navi Alleate stanno sbarcando rifornimenti per le truppe. L'informazione è utile e gli Alleati tendono un'imboscata alle navi tedesche, distruggendone molte. Questa operazione fa notevolmente aumentare la considerazione in cui l'Organizzazione Otto è tenuta dagli Alleati, tanto che si dichiarano disposti ad appoggiare qualsiasi richiesta per una più stretta collaborazione con la Resistenza italiana. Intanto, il 10 febbraio Risso ed altri con operazioni molto complesse riescono a trasferire a Genova gli inglesi della Val d'Aveto e ad inviarli in Corsica. Il viaggio inizia il 19 febbraio e, oltre ai britannici, si imbarcano Risso in qualità di capo di spedizione, E. Strassera, M. Cuccabita, B. Pomodoro e G. Conforti. Giungono a Calvi il 22.
A fine febbraio, a Bastia, Risso viene convocato dal capitano americano Materassi (oriundo di Viareggio) del 2677° Reggimento OSS, che sta organizzando una squadra di guastatori americani da inviare in Liguria a Framura (SP) e che vuole Risso come comandante dell'unità in quanto esperto della Riviera di levante: lo scopo è interrompere il traffico ferroviario tra Genova e La Spezia e far cessare i bombardamenti dei ponti ferroviari costieri rischiosi anche per i civili. Risso accetta ma pochi giorni dopo, senza preavviso, gli inglesi lo trasferiscono in aereo a Napoli e poi Bari, dove rimane per una ventina di giorni, dunque Manfredonia e Barletta. Non riuscendo a capire i motivi di tutto ciò egli si svincola dagli inglesi e torna in Corsica tramite gli americani, venendo poi a sapere che la missione dei sabotatori a Framura è stata tentata ma con esito negativo, conseguente sparatoria e fucilazione a La Spezia; Risso rimane a Capo Corso per addestramento. Nel frattempo anche il Prof. Balduzzi è stato arrestato.
Il 22 giugno 1944 torna in Italia il gruppo di Risso come comandante, Strassera e il radiotelegrafista Francesco Chiersi: è la Missione Locust. Sbarcati a Moneglia (GE), riescono a raggiungere la Val d'Aveto ma vengono fermati ad un posto di blocco della GNR a Borzonasca: Chiersi, il più giovane, è arrestato come sospetto renitente alla leva e destinato ai campi di lavoro in Germania: Risso riesce a contattare il carabiniere Gardella e insieme sono in grado di far fuggire Chiersi alla stazione di Genova Principe, e il ragazzo torna infine da loro. Risso è inoltre in contatto con il famoso comandante Aldo Gastaldi (Bisagno), anima della cosiddetta Brigata "Cichero"; assieme a lui e alla zona operativa dell'Oltrepò pavese riescono a usufruire degli aviolanci Alleati, di cui uno sul Monte Aiona in cui vengono paracadutati quindici americani. Il capitano Wheeler incontra "Bisagno" e gli americani vengono trasferiti a Gorreto, sede del comando della Brigata "Cichero".
Attorno al 23 agosto 1944 il gruppo dell'Organizzazione è costretto a trasferirsi poco sopra Rezzoaglio (GE) per scampare ad uno dei rastrellamenti tedeschi e fascisti ad opera della Divisione RSI Alpina "Monterosa". Tornata la quiete e trasferitisi nella frazione di Scabbiamara, qua incontrano la formazione Giustizia e Libertà comandata da Antonio Zolesio (Umberto). A Risso e gli altri viene consigliato di trasferirsi oltre il fiume Po, e Tronco d'Asti (AT) diventa la loro sede provvisoria. Il ritorno a Genova è rocambolesco anche per il controllo del treno da parte di militi della GNR, rischiosissimo in quanto i membri hanno nascosti gli apparecchi radiotelegrafici; non si hanno comunque scontri armati.
Dopo l'agosto 1944 Risso trasferisce la sua base operativa a Mandello sul Lario (LC) ed è perciò necessario portarvi anche l'ingombrante apparecchio radio, inviato a Lecco ma rimasto nel deposito della stazione. Tutte le strade sono assai controllate da tedeschi e fascisti per via della presenza partigiana locale. Pensa allora di recuperare la valigia e attraversare il lago da solo su una barca presa in prestito al fratello, operaio alla fabbrica delle moto Guzzi, ma pure tale opzione è a rischio. Risso decide allora per l'azione più pericolosa: tempo prima si era fatto amico del comandante delle Brigate Nere del posto di blocco all'imbarcadero tra Lecco e Mandello. L'uomo deve prendere il battello tutti i giorni per recarsi a Lecco e poi tornare a Mandello e dunque Risso lo accompagna, chiacchierando del più e del meno. Si accordano per fare il viaggio di ritorno insieme, lui accetta di buon grado e nel frattempo Risso recupera la radio e compra alcuni ingombranti giocattoli. Il fascista torna all'imbarcadero e Risso gli mostra i pacchi dei regali motivandoli con il compleanno di una nipotina; attraccati a Mandello finge dunque di fare confusione con i pacchi e viene aiutato dal brigatista, a cui Risso porge la valigia con la radio e riuscendo quindi a farla transitare per il posto di blocco senza perquisizione. Recupera infine valigia della radio e pacchi, si incontra nuovamente con il radiotelegrafista Chiersi e operano nell'area di Mandello fino al primo novembre 1944; la presenza di fascisti li fa trasferire a Colico poi a Delebbio. In tale periodo Risso riesce a far pervenire agli Alleati, tramite il comando CVL, una mappa con rappresentazione di tutte le zone militarmente interessanti tra Sestri Levante e Genova.
Il 25 aprile 1945 si trova a Delebbio, raggiunge Milano e si incontra con Boeri, Lussi, il colonnello Scamporino, il maggiore Corvo, il capitano Dadario e il tenente Icardi del 2677° Reggimento OSS per organizzare il post-Liberazione.