Giovane antifascista, il 20 febbraio 1928 è arrestato con un’altra quarantina di compagni
appartenenti alla federazione giovanile comunista, venendo liberato sei mesi dopo. All’armistizio sale in montagna presso Borgo d’Oneglia (IM) per poi passare al gruppo di Magaietto. Partecipa allo scontro di Montegrazie il 14 dicembre 1943 nel quale i partigiani, rapidamente reclutati e male armati, ottengono un’importante vittoria su un grosso reparto fascista delle brigate giovanili affiancato dai camerati della 33° legione.
Nel maggio 1944, quando la banda Cascione si sviluppa su tre distaccamenti, a Risso è affidato il comando di quello dislocato al bosco di Rezzo che, più tardi, si trasferisce al bosco Nero. Nel mese di giugno viene istituita la 9° brigata d’assalto e Risso è posto al comando del distaccamento dislocato prima a Badalucco e poi a Villatalla. Il 19 giugno, al comando della propria formazione, attacca la postazione di artiglieria di Caramagna riportando un’importante vittoria, raccogliendo un grosso bottino e facendo numerosi prigionieri italiani e tedeschi. Nel mese di luglio è nominato comandante della brigata Guarrini e il 5 dicembre gli viene affidato l’incarico di responsabile di vallata per la zona di competenza della propria brigata. A fine dicembre è nominato vicecomandante della divisione Cascione.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.396