Militare del 59° Reggimento Fanteria reduce di Russia, dopo l'8 settembre 1943 entra nel movimento clandestino della val Bisagno dove svolge un’intensa attività propagandistica e operativa di appoggio ai Gap. Nel giugno 1944 sale in montagna ed è inquadrato nel distaccamento Torre della formazione di Cichero, partecipando a numerose azioni. Inviato a Genova in missioni nella notte tra il 10 e l’11 gennaio 1945 è intercettato nel quartiere di San Fruttuoso e catturato dai militi della X Mas. Tradotto nella caserma del Battaglione Risoluti a San Fruttuoso viene poi consegnato alla questura. Il 2 gennaio è processato dal Tribunale militare straordinario e condannato a morte per “intelligenza col nemico”. La sentenza viene eseguita, mediante fucilazione, il 1° febbraio 1945, nel fossato del forte Castellaccio al Righi sulle alture cittadine.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.396