Romita, Giuseppe <1887/01/07-1958/03/15>

    Data di esistenza

    Data di nascita : 07/01/1887

    Data di morte: 15/03/1958

  • Luogo di nascita

    Tortona (Alessandria)

  • Luogo di morte

    Roma

  • Biografia

    Nato a Tortona il 7 gennaio 1887 da Guglielmo Romita e Maria Gianneli.
    Nonostante le modeste origini, Giuseppe Romita conseguì il diploma di geometra ad Alessandria e nel 1907 si iscrisse al Politecnico di Torino.
    Appena sedicenne, nel 1903 si iscrisse al PSI prima ad Alessandria poi alla sezione di Torino, divenendo membro esecutivo della sezione locale della FGSI.
    Diventò segretario della sezione del PSI di Torino nel 1911 e nel 1913 si laureò in ingegneria. Nel giugno del 1914 venne eletto al consiglio comunale di Tortona e di Torino.
    Nel 1920 sposò Maria Stella …. da cui ebbe due figli: Gemma nel 1922, Pier Luigi nel 1924.
    Nel gennaio 1921, dopo la scissione di Livorno, Romita scelse di restare nel PSI e, nel maggio dello stesso anno fu rieletto in parlamento, deputato dal 1921 al 1924.
    Il 5 novembre 1926 il governo fascista sciolse i partiti e il 16 novembre 1926 Romita fu arrestato e condannato a cinque anni di confino prima a Pantelleria e poi a Ustica. Nel 1927 fu trasferito al carcere Ucciardone di Palermo, accusato di reati contro il regime. Venne assolto da quest'accusa ma confinato sull'isola di Ponza. Ottenne nel 1929 la libertà condizionata, ma fu espulso dall'Albo degli Ingegneri. Tornato nel 1930 a Torino, tentò subito, con altri compagni e sindacalisti, di riorganizzare la presenza socialista ma fu di nuovo arrestato il 31 agosto 1931 e condannato nuovamente al confino presso Veroli, ma qui poté essere raggiunto dalla famiglia. Tornò in libertà il 20 giugno 1933 e si stabilì a Roma.
    Riuscì, nonostante lo scoppio della guerra, ad aggregare un nucleo di socialisti e a rifondare in clandestinità un esecutivo socialista di cui fu eletto segretario col mandato di occuparsi del nord del paese. Ricostituì il partito socialista che si fuse col movimento di unità proletaria e l'unione proletaria italiana prendendo il nome di partito socialista di unità proletaria (PSIUP). Il 9 settembre 1943 si costituì il CLN in cui Romita, insieme a Nenni, fu chiamato a rappresentare il PSIUP.
    Al termine della guerra ricoprì il ruolo di ministro in quattro diversi governi, ininterrottamente dal 5 giugno del 1945 al 31 maggio del 1947. Come ministro degli interni, Romita ebbe la responsabilità del regolare svolgimento del referendum monarchia-repubblica il 2 giugno 1946.
    Con le elezioni del 1948 le sinistre andarono all'opposizione; nel giugno 1949 uscì dal PSI e nel dicembre dello stesso anno confluì nel nuovo partito socialista unitario.
    Dal 1954, con l'ingresso del PSDI nella maggioranza, ritornò a ricoprire l'incarico di ministro dei lavori pubblici sino al 1957. Sotto il suo ministero prese avvio il piano autostradale nazionale, inoltre si dedicò ai piani per l'edilizia popolare, alla costruzione di acquedotti e al rafforzamento del sistema portuale italiano.
    Nel 1956 fu eletto consigliere al Comune di Torino e di Roma; nel 1957, al congresso di Milano, divenne membro del comitato centrale del PSDI.
    Morì improvvisamente a Roma il 15 marzo 1958.
    Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Romita


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