Allievo degli Scolopi e successivamente del nostro Liceo ottiene la maturità nel 1938.
Consegue poi la laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Genova.
Personalità molto forte e determinata, fino a sembrare a volte anche ribelle, fu antifascista già ai tempi del liceo.
Nel 1940 collabora con il M.U.R.I. (Movimento Universitario Ricostruzione Italiana) a cui aderirono non pochi studenti savonesi non furono abbagliati dalla propaganda del regime.
Chiamato anche lui sotto le armi nel 1940 è ufficiale dell'esercito. Nel 1943, all'armistizio è in Toscana, dove per qualche tempo si rifugia ad Arezzo.
Nel 1944 ritorna a Savona ed entra nelle fila della resistenza locale.
Liberale di pensiero divenne anche guida del Partito Liberale a Savona.
Ricercato dai nazifascisti venne arrestato riuscì ad essere rilasciato. Da allora visse quasi sempre in clandestinità, noto con lo pseudonimo "Elle".
Il 24 Aprile è a Genova con Carlo Russo, amico fraterno con cuipartececipa alle riuninoni del C.L. ligure. Genova è già liberata, Savona lo sarà il giorno dopo.
Il 25 Aprile del 1945 è a Savona. Con il segretario del vescovo, G.B. Parodi (futuro vescovo di Savona), tratta la resa dei tedeschi e dei fascisti. Ai primi concede l'onore delle armi ai secondi no. Dopo aver partecipato ad una riunione del C.L. cittadino, si reca in una tipografia per stampare il manifesto in cui annunciava la liberazione di Savona. Dopo averlo affisso all'ngolo tra via Paleocape e corso Italia, alle 17 circa e veniva freddato da un cecchino fascista appostato in un palazzo di fronte. Morente, tra le braccia di un amico che gli annunciava la definitiva liberazione di Savona dal nemico, conclude la sua vita dicendo "Il nostro sogno di giovinezza è realtà".