Capo di Stato Maggiore della 6° Divisione Garibaldi "Bonfante", I Zona Operativa Liguria.
Nel giugno 1944 si unisce alla banda di Felice Cascione e, successivamente, diviene comandante del distaccamento Airaldi della 2ª brigata della brigata Belgrano, dislocato nella zona fra Monesi e monte Saccarello (IM). Il 30 agosto, con una squadra del battaglione Calderoni, attacca truppe tedesche nei pressi di Villanova d’Albenga (SV) e, l’8 ottobre, partecipa ai combattimenti di Vessalico (IM). A novembre, quando con l’approssimarsi del rastrellamento nazifascista le formazioni stanno ritirandosi in Piemonte, Ramon rimane con i suoi uomini in località Gazzo di Borghetto d’Arroscia unitamente ad alcune bande e al gruppo di Domenico Trincheri (Domatore). Ricevuto l’incarico di raggruppare tali formazioni sotto il suo comando, costituisce il 1° battaglione Berio della 1ª brigata Belgrano, operante fra la valle Arroscia e quelle di Albenga e Andora (SV).
Comandante, a dicembre, del 2° battaglione Calderoni, inquadrato nella brigata Belgrano e comprendente anche il distaccamento Airaldi, con la costituzione della 6ª divisione d’assalto Garibaldi Bonfante viene nominato Capo di stato maggiore. Tra le numerose azioni portate a termine in tale veste, da ricordare la distruzione di numerosi ponti in valle d’Arroscia. Il 24 aprile, alla testa di un gruppo di garibaldini, entra ad Albenga, contribuendo a salvare dalle distruzioni dei tedeschi l’acquedotto, la centrale telefonica e il ponte sul Centa: ha così inizio l’occupazione della città, completatasi il giorno seguente con l’arrivo dei distaccamenti della brigata Belgrano che avrebbero occupato l’intera piana di Albenga.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.401-402