Nato a Modena, è partigiano combattente nella 4a Brigata Guarrini, 2a Divisione Garibaldi Cascione, I Zona Operativa. Il 14/12/1944 presso Pietrabruna (IM) viene colpito da un proiettile conficcatosi nella colonna vertebrale che provoca una paralisi della gamba, ma viene salvato dalla civile Cane Cecilia "Silotta" che è madre del partigiano Roggero Antonio (Leone) nella medesima brigata. Assieme ad alcuni uomini lo trasferiscono in un casone abbandonato e "Silotta" lo cura nonostante le svariate rappresaglie, uccisioni e distruzioni perpetrate nei dintorni dai nazifascisti. Dopo quattro giorni i nemici si ritirano ed egli è trasportato in un ospedale partigiano. Dopo la Liberazione si impegna invano a ritrovare "Silotta", ricevendo 38 anni doo notizia di una donna che vuole vederlo prima di morire: è "Silotta", che all'epoca dei fatti aveva un bambino appena nato.
Un breve testo redatto nel dopoguerra dal Rovatti e dedicato a "Silotta" a memoria di tali fatti è reperibile nel Fondo Cln Imperia, busta I 111, fascicolo "Cln Pietrabruna" conservato nell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova.