Aderisce giovanissimo al movimento socialista, iscritto dal 1921 al Pci, dirige la Camera del lavoro nel periodo dello squadrismo fascista, viene arrestato nel 1926 e condannato dal Tribunale speciale, riottiene la libertà nel 1943. Durante il governo Badoglio collabora alla creazione di una base d'intesa tra partiti antifascisti e rappresenta il Pci nel Cln centrale, catturato dai tedeschi nel 1943 è liberato nel 1944 da un'azione "gappista", il 25 aprile del 1945 il Cln lo nomina sindaco di Torino. Membro della Direzione Pci eletto nel 1946 deputato alla Costituente, riprende poi l'attività di dirigente sindacale e diventa segretario nazionale Fiom nonché membro dell'esecutivo Cgil. Nel 1948 è nominato senatore di diritto per meriti antifascisti, nel 1953 è eletto senatore nel collegio di Terni; dal 1956 al 1959 è presidente dell'Istituto nazionale confederale assistenze della Cgil (Inca), all'VIII congresso del Pci viene eletto vicepresidente della Commissione centrale di controllo riconfermato nel IX congresso, nel 1960, ormai gravemente malato, si ritira dall'attività.