GIUSEPPE SARAGAT è nato a Torino il 19 settembre 1898 ed è morto a Roma l'11 giugno 1988.
Partecipa alla prima guerra mondiale ed al ritorno si laurea in economia e commercio all'università di Torino.
Entra nel PSU di Turati e Matteotti, scrive per La Giustizia e per Quarto Stato. Quando, a causa della repressione fascista, la direzione del PSU, di cui fa parte, si trasferisce all'estero, egli si reca in Austria e si adopera per la riunificazione del Partito socialista. Nel 1934 a Parigi sottoscrive assieme a Pietro Nenni il primo patto d'azione con il Partito comunista italiano in esilio. Nell'agosto del 1943 a Roma, nel corso della rifondazione del Partito socialista, entra nella direzione. Nel novembre dello stesso anno è arrestato con Sandro Pertini. Rinchiusi a Regina Coeli, riescono a fuggire.
Dopo la liberazione di Roma, fa parte del primo governo Bonomi, come ministro senza portafoglio. Nell'aprile del 1945 è nominato ambasciatore a Parigi. Il 2 giugno del 1946 è eletto alla Costituente e ne diviene Presidente, ma si dimette il 12 gennaio 1947, a seguito della scissione del Partito socialista. Da tale scissione nasce il PSLI, poi PSDI, di cui sarà segretario per lungo tempo. Nel dicembre dello stesso anno entra nel IV governo De Gasperi, come vicepresidente.
È eletto deputato ininterrottamente dalla I alla IV legislatura. Nell'agosto del 1957 con Pietro Nenni getta le basi della futura unificazione socialista.
Nei primi due governi Moro, di centro-sinistra, è Ministro degli affari esteri fino alla sua elezione a Presidente della Repubblica, avvenuta il 28 dicembre del 1964.
Presta giuramento e rivolge il suo messaggio al Parlamento il 29 dicembre 1964. Terminato il settennato presidenziale, senatore a vita dal 29 dicembre 1971, continua la sua militanza politica quale presidente (1975), poi segretario (1976) e di nuovo presidente a vita del ricostituito PSDI.