Data di nascita : 18/11/1926
Data di morte: 29/8/1944
Soldato polacco evaso dopo l'8 settembre da un campo di detenzione per militari, si unisce ai partigiani della brigata comandata da Franco Anselmi (Marco), operante fra le valli Borbera, Curone e nel tortonese. Nell'agosto 1944, nel corso della battaglia di Pertuso, resta ferito alle gambe. Dopo aver ricevuto le prime cure nell'ospedale partigiano di Rocchetta Ligure e avviato il 25 agosto all'infermeria di Ottone insieme ad altri feriti, tra cui Giovanni Galleano (Leni), Andrea Busi (Silurino) e il comandante di distaccamento Virginio Arzani (Chicchirichì), Sasin chiede di farsi accompagnare da un soldato, fatto prigioniero durante la battaglia, che dichiarava di essere suo connazionale. Dopo una sosta nel castello di Borgo Adorno, i feriti, assistiti dalle infermiere Tecla Lombardo (Olga) e Giulia Oroli e scortati da alcuni partigiani, vengono condotti a Caldirola, dove trovano l'assistenza del dottor Bruno Barabino (Lidia), e da lì alle Capannette di Pei. In seguito all'avanzata di colonne nemiche, il gruppo dei feriti deve essere nuovamente trasferito in val Trebbia, nella frazione di Artana (Ottone), ma il 28 agosto viene fatto prigioniero, a causa probabilmente della delazione del soldato polacco, fuggito quella stessa mattina. I nazifascisti conducono i prigionieri verso Vezimo di Zerba, ove si trovava Angelo Aliotta (Diego), anch’egli ferito e in mano nemica. Il giorno seguente, durante il tragitto verso Zerba, un gruppo di brigatisti neri di Genova Sampierdarena, comandati da Adolfo Gibelli e Giovanni Fara, pretendeva la consegna dei prigionieri: su un prato nella frazione di Cerreto vengono così uccisi a colpi di mitra Sasin, Galleano, Busi, Aliotta e Arzani. I loro corpi saranno poi oltraggiati con il lancio di bombe a mano.
Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2008