Noto sin da ragazzo per la sua fede antifascista, nel 1942 si laurea a Torino in medicina. Trasferitosi a Roma, lavora come assistente presso la regia clinica chirurgica, ma nell’agosto 1943 è richiamato in Marina con il grado di sottotenente medico. Dopo l’8 settembre insieme ai suoi fratelli costituisce una banda attiva nella zona tra Chiavari e Sestri Levante, che accoglie nelle sue fila molti ex prigionieri inglesi fuggiti dal campo di concentramento di Calvari. Il 14 dicembre viene però arrestato insieme al fratello Lello, comandante della banda, e messo a disposizione delle Ss nel carcere di Chiavari. Nonostante la gravità delle accuse a suo carico - assistenza ai prigionieri nemici, appartenenza a banda armata -, dopo due mesi di detenzione viene rilasciato. Recatosi dapprima a Genova e poi a Torino, nel capoluogo piemontese assume la direzione della segreteria del Partito liberale e in tale veste risulta tra i fondatori dei primi gruppi giovanili e delle prime Sap del Pli. Rappresentante, inoltre, del partito nel Comando Piazza e in altri organismi ciellenistici, nel luglio 1944 è costretto a lasciare la città in quanto ricercato. Tornato a Genova, assume la direzione della delegazione ligure del Pli, rappresentando in più occasioni il partito nel Cln regionale e aiutando il fratello Lello nella sua attività cospirativa nell’organizzazione Franchi. Anche questo periodo genovese è però relativamente breve: in dicembre, infatti, è costretto a trasferirsi a Milano dopo l’arresto dei genitori e delle due sorelle. Nel capoluogo lombardo diventa segretario del Pli lombardo e si adopera per la ricostruzione della Franchi, decimata dagli arresti. Quando il fratello Lello viene rilasciato e riprende in mano le redini della Franchi, Savoretti ritorna a Genova come rappresentante dell’organizzazione. Nei giorni precedenti la liberazione di Genova è coinvolto in prima persona in alcune trattative diplomatiche, con il console tedesco Hasso von Etzdorf e il marchese Ferdinando Cattaneo Della Volta, finalizzate a scongiurare le minacciate rappresaglie e distruzioni tedesche. Il 25 aprile compare tra i firmatari della resa tedesca di villa Migone.
Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2008