Appartiene ad una famiglia antifascista spezzina. Sottotenente di cavalleria mobilitato sul fronte occidentale e in Jugoslavia, l’8 settembre viene catturato a Nizza, ma riesce a fuggire durante il trasferimento in Germania. Tra gli organizzatori della resistenza armata nello spezzino, nel luglio 1944 è nominato Capo di stato maggiore della neocostituita 1a divisione Liguria. Nel settembre assume il comando della brigata Gramsci, operante nello zerasco. Il 24 ottobre 1944 è comandante del Raggruppamento brigate Garibaldi che unisce le brigate Gramsci, Vanni e Matteotti. Fra le molte azioni che lo vedono protagonista, si segnala quella del 10 novembre quando guida un contrattacco partigiano contro un’azione di rastrellamento di reparti misti germanici e fascisti nelle zone delle brigate Gramsci e Matteotti, costringendo gli attaccanti alla ritirata. Nel mese di dicembre è al comando della 1a divisione Liguria Picchiara. In questa veste partecipa a un incontro richiesto dalla Platzkommandantur di La Spezia: i comandi germanici propongono accordi locali che permettano alle loro truppe di transitare liberamente sulle statali in cambio di un’assoluta equidistanza da partigiani e fascisti. La proposta, come altre analoghe, è seccamente respinta. Medaglia d’argento al valor militare.
Riconosciuto dalla commissione Ricompart:
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