La storia del setificio comincia alcuni secoli prima che i Gütermann, imprenditori tedeschi, l'acquistassero nel 1883 in seguito alla crisi finanziaria del precedente proprietario.
In particolare la vicenda storica del setificio di Perosa Argentina affonda le radici nella cultura della seta sviluppatasi nel Pinerolese a partire dalla seconda metà del XIV secolo. Sul finire del XVIII secolo Pinerolo diveniva un importante mercato della seta e nella campagna circostante fiorivano allevamenti di bozzoli, particolarmente nelle vallate del Pellice e del Chisone. Alcune filande erano sorte a Pinasca, Dubbione, Porte, Abbadia Alpina e nella stessa Pinerolo. Per quanto riguarda l’area del Pinerolese, verso il 1830 due fratelli di Alessandria, baroni Bolmida, si trasferirono a Perosa con l’intento di impiantarvi una filanda di seta, sfruttando la forza d’acqua del torrente Chisone per la propulsione meccanica degli impianti.
Tale stabilimento comprendeva la filanda vera e propria e un laboratorio meccanico o officina di riparazione e costruzione di macchine e parti di macchina non solo per la filanda, ma anche per terzi. Nel 1838 i Bolmida assunsero nella loro officina un esperto meccanico di Torre Pellice, certo Eynard. Uno dei Bolmida si recò con Eynard in Inghilterra per apprendere il funzionamento delle macchine Dressing di pettinatura della lana con l’intenzione di applicarle, con opportuni adattamenti, alla pettinatura dei cascami di seta.
In seguito al viaggio, il Bolmida acquistò un certo numero di Dressing facendole spedire a Perosa, dove presero a funzionare secondo i piani, tanto da prevederne un ulteriore acquisto. L‘officina di Perosa, non era tuttavia in grado di riprodurre le Dressing, per cui i Bolmida ricorsero ad una officina meccanica di Torre Pellice, diretta dal francese Henri Atchiker. I Chancel di Briançon saputo ciò, incaricarono la locale officina meccanica, "Mathieu & Arduin", di realizzare quanto stavano facendo i Bolmida presso l'officina di Torre Pellice. Fu cosi che il Mathieu (pare, originario di Torre Pellice), contattò segretamente l'Athiker e lo convinse a trasferirsi a Briançon, portando con sé i disegni e i piani delle macchine pettinatrici della Schappe, già operative a Perosa.
L'officina di Briançon fu ampliata e arricchita di nuove attrezzature mercé l'apporto dei Chancel, i quali entrarono a far parte della società che assunse la ragione sociale di "Arduin, Mathieu et Chancel".
Negli anni ’50 del XIX secolo furono quindi realizzate le prime vere e proprie macchine pettinatrici dei cascami di seta dette "Circolari". Fu a questo punto che si ottenne un filato di Schappe non inferiore a quello ricavato dalla seta tratta. Nel 1870 il francese Benedetto Berthelot, parente dei Chancel, entrato con una certa quota di capitale nella società, per divergenze di vedute con i soci, recedette dalla società stessa e si trasferì a Perosa, impiantando un nuovo stabilimento per la macerazione e la pettinatura dei cascami di seta, lungo il torrente Chisone, dando origine allo stabilimento poi acquisito dai Gütermann che, per qualità ed efficienza, sbaragliò la concorrenza dei Bolmida che, verso il 1880 abbandonarono Perosa.
Nel 1883, in seguito a una crisi finanziaria, Berthelot cedette la società a una finanziaria svizzera, la "Sulger & Bindschedler" di Uster che, dopo breve tempo la cedette ai Gütermann di Gutach/Breisgau in Germania, già impegnati in patria nella produzione di cucirini di seta. La materia prima per la produzione dei cucirini di seta non era la seta tratta, ma la Schappe (i cascami), che i Gütermann importavano dal Giappone, non essendo attrezzati per la sua produzione. Con l’acquisto della pettinatura di Perosa furono in grado di disporre del ciclo completo di lavorazione del cucirino di seta: macerazione e pettinatura a Perosa, filatura, tintoria e confezionatura a Gutach/Breisgau. La Gütermann divenne presto leader di mercato nel settore dei cucirini in seta e furono via via impiantati fino a 12 stabilimenti a ciclo completo o parziale in Europa e in America Meridionale2. Il centro organizzativo rimase a Gutach/Breisgau ma la holding finanziaria fu fissata a Zurigo. Un’importante partecipazione societaria fu in mano alla scozzese J.P. Coats & Company di Glasgow, leader mondiale nella produzione di cucirini in cotone, la cui controllata italiana era la Cucirini Cantoni Coats S.p.A.
Prima del 1928, per quanto le fonti lasciano intendere, il setificio di Perosa era gestito in affitto dai Gütermann dalla Seterosa S.A. di Zurigo; nel 1928 viene costituita la Gütermann S.A., con sede, amministrazione e stabilimento in Perosa Argentina. La carica di presidente fu assunta da Rodolfo Gütermann al quale subentrò nel 1925 il figlio Willy (nato a Perosa Argentina), coadiuvato dal cugino ing. Arturo Gütermann, inviato dalla casa madre di Gutach con la carica di Amministratore delegato e con poteri pari a quelli conferiti al cugino. In seguito alla partecipazione azionaria della Archivio Storico del Setificio Gütermann (d’ora in poi ASG), Fondo Gütermann S.p.A., n.G4273 Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino, Fascicolo Registro Ditte N.100284. Vi si conserva l’atto costitutivo del 10 novembre 1928. J.P. Coats & Co. di Glasgow, entrò a far parte del Consiglio d'amministrazione in qualità di vicepresidente, lo scozzese James Henderson, presidente della Cucirini Cantoni Coats di Milano. Questi impose la nomina tra i consiglieri di un funzionario di sua fiducia, Ceredo Ceredi, ai vertici della società per i decenni successivi. Dal 1960, dopo il ritiro dalla direzione attiva dei cugini Gütermann, l'impresa fu retta da tre amministratori delegati con pari poteri: Ceredo Ceredi, Pietro Ponzetti e Cristiano Muhlmann; quest'ultimo genero di Arturo Gütermann. Il controllo del pacchetto azionario della società era nelle mani della famiglia Gütermann e di due società di diritto svizzero, la Seterosa S.A. e l’Interfina S.A. di Zurigo. Quest’ultima aveva acquisito nel 1955 la quota di partecipazione di proprietà della VWG & C. Vittorio Widemann, Gütermann & C. società in accomandita, società formata dalle famiglie Gütermann e Widemann, quest’ultima proprietaria dell’omonimo cotonificio di San Germano Chisone, a sua volta imparentata per via di matrimonio con la famiglia Gütermann. I Gütermann garantirono al setificio uno sviluppo continuo, portandolo gradatamente a una maggior produzione di pettinato, annettendovi la filatura con 12.000 fusi e costruendo dapprima la centrale idroelettrica da 2150 Kw, detta "del Germanasca", che captava 1'acqua a monte della fabbrica, portandola a mezzo di canale coperto lungo circa 3 km fino a un bacino di compensazione della capacita di 25.000 metri cubi. Fu quindi ristrutturato il reparto macerazione, costruito all'Inverso, con l'installazione di caldaie elettriche per la produzione del vapore e un gigantesco serbatoio di vapore. Per quanto riguarda la produzione elettrica, dopo la fine della seconda guerra mondiale, in accordo con il cotonificio di Perosa che aveva costruito frattanto la sua nuova centrale idroelettrica, la Gütermann si assicurò l’uso dell'acqua in uscita da tale centrale, avviandola a mezzo di canale coperto a Chiabriera, dove fu costruita una nuova centrale da 317 Kw, detta "del Chisone superiore". L'acqua utilizzata da quest‘ultima, unita a quella in uscita della centrale “Germanasca" fu fatta affluire a mezzo di canale coperto sul sito di una vecchia centrale demolita (la centrale “Inverso”) ove fu costruita una nuova centrale da 875 Kw detta "Chisone inferiore".
La potenza complessiva installata delle tre centrali ammontava quindi nel 1946 a 3342 Kw, utilizzata a scopi industriali e per l’illuminazione pubblica e le utenze private dei comuni di Perosa e Pomaretto. L’incremento della produzione, a partire dalla fine dell’Ottocento, comportò la necessità di accrescere la manodopera, specialmente femminile, in un territorio caratterizzato da una forte emigrazione, in specie verso la Francia. Fu favorito un flusso di immigrazione di lavoratrici specialmente dal Veneto. A favore delle lavoratrici e delle loro famiglie fu dato avvio alla realizzazione di alcune opere sociali: il Convitto, gestito dalle suore del Santo Natale, un asilo nido e un doposcuola. Fu avviato uno spaccio interno di fabbrica per la vendita di generi alimentari e di vestiario a prezzi convenienti e con vendite a credito e fu costituito un "Fondo Rodolfo Gütermann" per l’elargizione di sussidi alle famiglie di lavoratori in stato di indigenza o colpite da situazioni di disagio. Nel 1934 fu costruito un grande edificio per il Dopolavoro Aziendale con biblioteca, bagni, docce e un grande salone per feste e conferenze. Fu edificato un campo sportivo dotato di tribune, spogliatoi, docce e avviato un programma di costruzione di case per impiegati e operai, le ultime delle quali realizzate fino al 19526. L’apice della produzione industriale della Gütermann fu raggiunto durante gli anni ’30 del Novecento, quando la fabbrica arrivò a impiegare fino a 1200 addetti. Le inevitabili difficoltà (commerciali e di approvvigionamento di materie prime) connesse alla Seconda Guerra Mondiale furono superate nei primissimi anni del Dopoguerra, ma l’attività industriale conobbe l’avvio di un declino irreversibile con l’introduzione sul mercato dei filati sintetici in nylon. Vennero studiate riconversioni alla produzione di filati misti seta-lana o seta-sintetico. Quest’ultimo ebbe un certo successo, non sufficiente tuttavia a mantenere il livello di occupazione precedente e a garantire un equilibrio finanziario all’azienda.
Tra il 1970 e il 1975 il ricorso alla cassa integrazione non evitò all’azienda di registrare perdite consistenti, che indussero la direzione del gruppo, per evitare la messa in liquidazione della consociata italiana, a rivolgersi alla sola industria italiana della Schappe ancora esistente e ormai sola in Europa: la Società per la Filatura dei Cascami di Seta di Milano, poi Cascami 1872 Filatura Italiana della Seta. La trattativa per la vendita del setificio durò alcuni anni, durante i quali la Gütermann dovette procedere alla liquidazione del patrimonio immobiliare, a partire dalle ville di Perosa della famiglia, fino alle case per dipendenti, vendute con l’appoggio di mutui agevolati concessi agli affittuari dall’Istituto Bancario San Paolo di Torino. La cessione del setificio alla Cascami 1872 viene sancita con verbale dell'assemblea generale straordinaria degli azionisti del 18/5/1976 con il quale viene modificata la denominazione sociale in Filseta S.p.A. La nuova società procede tra le altre cose a: fermo e chiusura del vecchio reparto di pettinatura, i cui impianti e macchinari erano ormai obsoleti, potenziamento del reparto di ripettinatura meccanica, realizzazione di una linea di macerazione continua, con impianto e macchinari nuovi, funzionanti dall’ottobre 1976, istituzione di una reparto per la torcitura della seta tratta, il cui funzionamento era, peraltro, iniziato nei primi giorni del 1976, riorganizzazione del reparto pettinatura, riduzione del personale: da 700 (aprile 1976) a 618 (31 dicembre 1976), riammissione del personale sospeso a zero ore. La situazione non riesce a migliorare negli anni successivi. Il 16 maggio 1979 viene deliberato un aumento di capitale della Filseta spa per far fronte alle perdite di esercizio; il 16 luglio 1979 avviene il conferimento dell’attività industriale e commerciale della Filseta spa nella Germanasca Seta srl nell’ambito della legge 904 del 16/12/1977; in seguito la Germanasca Seta srl fu trasformata in Filseta Valchisone Spa con capitale sociale interamente controllato dalla Filseta Spa. Dal 15/9/1979 la Filseta Spa agisce quasi esclusivamente quale holding avendo devoluto l’attività industriale e la derivante attività commerciale alla controllata Filseta Valchisone Spa. Quindi la Filseta Spa ha funzionato fino al 15/9/1977 come impresa industriale e commerciale, in seguito, in qualità di finanziaria e, parzialmente, commerciale.
La continuità amministrativa Gütermann S.p.A. – Filseta S.p.A. è testimoniata dalla permanenza del numero di iscrizione al Registro Imprese della Camera di Commercio (REA). L’esercizio dell’attività industriale fu tuttavia assegnata alla Filseta Valchisone S.p.A., identificata con numero REA differente. Nel marzo 1986 avvenne la trasformazione in s.r.l. della Filseta Valchisone, che entrò in liquidazione volontaria il 10 ottobre1988 e fu liquidata definitivamente nel luglio 1990.
Sito web
Nome del sitoEcomuseo delle attività industriali di Perosa Argentina e valli Chisone e Germanasca