Sale in montagna nell’ottobre 1943 e nella primavera del 1944 gli viene affidato l’incarico di commissario del 1° distaccamento della banda Cascione dislocato al bosco di Rezzo e comandato da Silvio Bonfante (Cion). Quando nel mese di giugno viene costituita la 9° brigata d’assalto Garibaldi, Sibilla viene nominato
commissario del distaccamento volante, dislocato a Testico con zona di operazioni Pizzo d’Evigno-Alassio-Casanova-Rezzo. Il 19 giugno si distingue per il coraggio dimostrato durante il combattimento di Pizzo d’Evigno dove rimane anche ferito. Alla costituzione della divisione Bonfante, il 19 dicembre, è nominato commissario della 2° brigata Berio con il comando nella zona di Gravenola ma, già ai primi di gennaio 1945, passa alla 1° brigata Belgrano comandata da Massimo Gismondi (Mancen), articolata su tre distaccamenti con il comando a Marmoreo. Nei giorni della Liberazione i distaccamenti della brigata scendono sulla costa e Federico Sibilla assume il controllo della zona che va da Andora a Diano Marina.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p. 429