Volontario nella Marina dal marzo 1938, terminato il corso a Pola si imbarca come nocchiere sulla Vespucciper prestare poi servizio sulle navi da guerra. Nel giugno 1942, a bordo dell’incrociatore Eugenio di Savoia, partecipa alla battaglia di Pantelleria per la quale viene decorato con Croce di guerra. Divenuto sergente, nel febbraio 1943 viene assegnato al deposito Crem della Spezia. Dopo l’armistizio si arruola nella X Mas, ma subito diserta e con altri marinai, dopo aver raccolto e nascosto armi leggere provenienti dalla batteria di Porto Castellazzo, trova ospitalità presso alcune famiglie sino al febbraio 1944, quando raggiunge il gruppo Beretta in val di Taro. Il suo battesimo del fuoco avviene con l’assalto alla casamatta del passo delle Cento Croci. Viene poi aggregato alla brigata Centocroci e, dopo essere stato inquadrato nella compagnia mortaisti, assume il comando di una squadra di sabotatori che, nell’autunno del 1944, si distingue per i suoi colpi di mano contro postazioni e reparti della divisione Monterosa. Fra l’altro, la sua squadra opera un attacco ad un presidio del passo del Bocco, quindi effettua il sabotaggio al ponte della Pelosa; inoltre procede al disarmo e alla cattura di soldati tedeschi, permettendo al comando della Centocroci di effettuare scambi di prigionieri. Nel gennaio 1945, su richiesta del maggiore Gordon Lett, è inviato con il suo distaccamento nello zerasco per effettuare un’operazione di sabotaggio sulla Cisa dove transitano di continuo truppe germaniche dirette alla Linea gotica. Gli attacchi della squadra di Siligato sono molto efficaci: il transito è interrotto a più riprese, gli automezzi della Wehrmacht sono fatti segno ad un fuoco incessante, molti soldati sono colpiti. Quando la sera del 17 gennaio la squadra rientra verso la base, i partigiani si fermano nei pressi di Codolo, in una baracca, per rifocillarsi e asciugare i vestiti fradici di neve. In piena notte un inatteso attacco tedesco, probabilmente dovuto ad una spiata, sorprende il distaccamento partigiano che viene annientato. Cade anche Siligato al quale sarà conferita la medaglia d’oro al valor militare.
Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2008