Il l 9 settembre 1943 si trova a Sanremo (IM) dove, per aver tentato di impadronirsi delle armi abbandonate dall’esercito allo sbando, viene ricercato dalla polizia ed è costretto a rifugiarsi a Triora. Dopo aver operato con un proprio nucleo in forma autonoma, nel marzo 1944 si unisce alla banda Cascione che opera a Villatalla, Magaietto, Roncagli e nel bosco di Rezzo.
A settembre, con l’inquadramento della divisione Cascione, è nominato comandante dell’8° distaccamento della brigata Nuvoloni dislocato a Beusi Ciabaudo. In quel periodo partecipa a numerose azioni contro presidi tedeschi e della Rsi, assumendo il comando del 3° battaglione Queirolo. Il 6 gennaio 1945 la sua formazione ospita la missione alleata di collegamento, comandata dal capitano Robert Bentley (Bob). Nei mesi di gennaio e febbraio, nonostante i ripetuti attacchi e le operazioni di rastrellamento operate dai nazifascisti, le squadre di Simi sono attive nelle azioni di guerriglia e di sabotaggio che crescono di intensità con l’avanzare della primavera. Il 22 aprile un forte contingente di SS attacca a Viozene le posizioni tenute dal battaglione Queirolo: Simi, dopo aver fatto ritirare il grosso della formazione, resiste all’attacco ma viene ferito. Con l’aiuto di alcuni compagni riesce a mettersi in salvo e a raggiungere il resto del battaglione. Il 24 aprile le squadre del Queirolo iniziano il movimento di discesa verso la costa. Il 25 aprile Simi guida un distaccamento a Taggia dove, dopo aspri scontri, costringe alla resa gruppi di militi della Gnr e alcuni brigatisti neri.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, po.431-432