Sissa, Giovanni, (Minareti, Franzi)

    Data di esistenza

    Data di nascita : 24/07/1909

    Data di morte: 20/12/1985

  • Luogo di nascita

    Genova

  • Luogo di morte

    Genova

  • Biografia

    Laureato in chimica, impiegato alla Società italiana acciaierie Cornigliano (Siac), è prossimo a intraprendere una carriera dirigenziale all’Iri quando, nel 1939, viene denunciato da alcuni colleghi per avere espresso perplessità sulle dotazioni dell’esercito italiano. Accusato di disfattismo, evita di subire il procedimento per confino solo grazie all’intercessione dell’allenatore della squadra di rugby del Guf Genova nella quale gioca. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale combatte sul fronte africano e, ad El Alamein, è tenente, in prima linea al comando di una batteria del 46° reggimento artiglieria della divisione Trento. All’8 settembre, sottrattosi alla cattura nella caserma di Trento, rientra a Genova, dove riprende contatti precedentemente stabiliti con alcuni esponenti di spicco del nucleo antifascista di “Giustizia e Libertà” quali Eros Lanfranco (Lanata), Giuseppe Bottaro (Pilly), Renato Negri. Nell’ottobre 1943, con il paracadutista alleato Zama, effettua la sua prima azione. Dopo la cattura dei suoi riferimenti giellisti, entra in contatto con cellule comuniste della Siac e prosegue la sua militanza, prendendo parte a varie azioni armate. Entrato nelle Sap genovesi, sin dalla loro fondazione nel giugno del 1944, assume il grado di capo di Stato maggiore. Il 23 ago[1]sto 1944 partecipa al tentativo di liberazione di Riccardo Masnata, ricoverato all’ospedale genovese di San Martino. A fine agosto, ricercato dall’Ufficio politico della Questura di Genova e allertato da una segnalazione giuntagli da un detenuto della IV Sezione delle carceri di Marassi, in contatto con Italo Pietra (Edo[1]ardo), riesce a rifugiarsi nell’Oltrepò pavese. Rientrato a Genova, all’inizio del 1945, ristabilisce i collegamenti con l’organizzazione clandestina di Giustizia e libertà, tornando a operare nel comando delle brigate Sap. Organizza e partecipa all’azione che, il 18 aprile, conduce alla liberazione di Luciano Bolis. Durante l’insurrezione, in qualità di Capo di stato maggiore del Comando piazza di Genova, effettua diverse azioni contro presidi nazifascisti e dirige le operazioni condotte contro una colonna di tedeschi in piazza De Ferrari. È decorato con medaglia d’argento al valor militare.
     


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