La Società Ginnastica Andrea Doria è una compagine sportiva storica fondata in una sala della Scuola Svizzera di Genova il 5 settembre 1895 da alcuni atleti fuoriusciti per vari motivi dalla Società Ginnastica Ligure Cristoforo Colombo. Intitolata al principe ammiraglio Andrea Doria, in principio era destinata alle sole competizioni ginniche, ma ben presto i suoi atleti iniziarono a cimentarsi in partite di calcio improvvisate.
Il primo appuntamento agonistico dei ginnasti doriani fu nel 1896, il Concorso regionale di Vercelli. L’affermazione consentì alla squadra, capitanata da Silfo Hanset, di partecipare alla Festa cantonale di Locarno, dove ottenne la corona d’alloro nelle gare individuali e altri quattordici premi, tanti quanti erano gli atleti presenti.
Nel 1920 fu costituita la sezione pallanuoto, che sotto la guida di Stefano Ganieri, tra il 1921 e il 1931 vinse otto volte il campionato nazionale.
La Sezione Calcio, nata nel 1900, aprì ufficialmente la propria attività pedatoria disputando, l'11 agosto dello stesso anno, una partita a Novi Ligure: si trattava dell'esordio in una gara non ancora pienamente regolamentata secondo le norme del calcio inglese.[4]
La formazione doriana, che adottava una maglia a quarti bianco e blu, esordì in campionato il 9 marzo 1902, perdendo la sfida col Genoa per 3 a 1,[5] e partecipò alle edizioni seguenti fino al 1927.
Dopo altalenanti vicende, il 27 luglio del 1927 per volere del regime fascista la società venne unita alla Sampierdarenese dando vita alla formazione denominata La Dominante. Un gruppo di ribelli doriani, a sua volta, rifondò l'Alessandro Volta, sodalizio del capoluogo ligure precedentemente scioltosi.
La Dominante, intanto, retrocessa in Serie B al termine del campionato 1928-1929, l'anno successivo prese il nome di A.C. Liguria, assimilando anche la Corniglianese. La relegazione in Serie C della nuova compagine determinò la scomparsa della stessa ed il ritorno di Sampierdarenese, Andrea Doria e Corniglianese a svolgere l'attività calcistica separatamente. In particolare il Doria venne ricreata proprio dai transfughi della Dominante presenti nell'Alessandro Volta, il quale, invece, cessò definitivamente di esistere.
Alla fine della stagione 1939-1940 l'Andrea Doria precipitò in Prima Divisione Ligure e venne sciolta. Nel 1944 fu rifondata la società e l'anno dopo la FIGC, esaminando le fusioni volute dal regime fascista, riconobbe il titolo sportivo dell'Andrea Doria, permettendogli così di partecipare al girone Nord di Alta Italia (la provvisoria Serie A).
Nel campionato 1945-1946 la Sampierdarenese arrivò 14ª e ultima nel suo girone Alta Italia, mentre l'Andrea Doria si classificò 9ª, ma la ristrutturazione del torneo cambiò le carte in tavola. Per il campionato successivo la federazione decise di tornare alla vecchia formula del campionato a girone unico, considerando il campionato 1946-1947 come la continuazione dell'ultimo campionato a girone unico, quello del 1942-1943.
Così facendo la Sampierdarenese, in crisi finanziaria, aveva il titolo per rimanere in Serie A in quanto erede del A.C. Liguria, mentre la ricca formazione doriana, che in quell'ultimo campionato non era presente in quanto sciolta per volontà del regime fascista, sarebbe stata relegata alla Serie B. La ricca dirigenza doriana però aveva già operato un sontuoso mercato estivo per rafforzare la squadra e decise così di rivolgersi alla Sampierdarenese, squadra in crisi economica e dalle scarse probabilità di riuscirsi a iscrivere al campionato, per trovare un accordo ed iscrivere così la formazione doriana al successivo campionato di calcio di Serie A.[7]
Gli accordi tra le due società vennero raggiunti in breve tempo, non senza qualche piccolo intoppo come sulla scelta del nome. I doriani, i quali portavano capitali e giocatori del calibro di Baldini e Bassetto, volevano anteporre il nome Doria e lasciare la sigla Samp in secondo piano; ma il nome Doria-Samp non piaceva ai sampierdarenesi, i quali forti della "proprietà" del titolo sportivo chiedevano ai soci doriani di fare un passo indietro e di anteporre la sigla Samp.
Il nome della nuova formazione si faceva attendere e arrivato il momento di stilare la lista delle 20 partecipanti al nuovo campionato a girone unico, la FIGC inserì la nuova formazione solo con la sigla «Samp» dato che ancora non era stato scelto un nome; fino a quando nell'agosto del 1946 le due formazioni si unirono ufficialmente per la seconda volta dando vita all'attuale Sampdoria. Dopo lo scorporo della sezione calcio a seguito della fusione del 12 agosto 1946 con la sezione calcio della Ginnastica Sampierdarenese, che ha dato vita alla Unione Calcio Sampdoria, la Società Ginnastica Andrea Doria ha proseguito la sua attività di polisportiva.
Nel 1955 la Corniglianese si trasformò nell'Andrea Doria 1955, una società che volle mantenere vivo il ricordo del club fondato nel 1900, senza però rivendicare alcuna continuità storica con esso. Nel 1957 la "Nuova Andrea Doria" arrivò in IV Serie e nel 1959 attuò una fusione con la Sestrese, dando vita al progetto SestreseDoria; dopo due campionati di Serie D le due società preferirono scindersi proseguendo separatamente l'attività come Sestrese e Corniglianese.