Partigiano della Brigata "Zelasco", Divisione Garibaldi "Coduri", VI Zona Operativa Liguria.
Nel Fondo "Bartolozzi-Divisione Garibaldi Coduri", busta 1, fascicolo 2, conservato all'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea - Ilsrec - di Genova è reperibile una copia della sua testimonianza, manoscritta ed in trascrizione a stampa, relativa alle azioni dell'antifascismo nell'area di Sestri Levante (GE) e Comuni limitrofi prima del luglio 1943, e sulla situazione locale del lavoro clandestino dal 1939 al 1945.
Operaio nei cantieri di Riva Trigoso (GE) e successivamente partigiano, egli fa risalire la fondazione della prima Brigata "Coduri" ad un episodio specifico: nel febbraio del 1944 Alfredo Vanteri (Aprile) dà rifugio in casa sua ad un polacco o russo, inviato poi in montagna da Giovanni Sanguineti (Bocci), Capo di Stato maggiore della medesima. Poco dopo, il Sanguineti propone a Solari di partecipare assieme a "Nicolini" (Nicolini Giuseppe, "Geppin"?) all'assalto del Comando tedesco di Casarza Ligure (GE). Forse per la presenza di una spia, dopo tre giorni i soldati nazifascisti irrompono nelle varie case e catturano lo stesso Nicolini ed altri, portandoli nello stabilimento in cui Solari lavora e che aveva occupato con i compagni. Egli, infatti, ritiene sia questa la fase cruciale in cui la formazione prende ufficialmente vita: tali rastrellamenti impongono l'allontanamento di quasi tutti gli antifascisti verso le montagne, che creano raggruppamenti talvolta autonomi, come quello comandato da Eraldo Fico (Virgola) che sarebbe poi divenuta la "Coduri". Si eseguono azioni di trasporto materiale da inviare sui monti, azioni di sabotaggio come il taglio dei fili del telefono.
Relativamente al tema del lavoro clandestino, Solari rammenta quando, da giovane negli anni 1926-1930, in famiglia aveva cercato di ottenere informazioni sul fascismo e le sue azioni, ricevendo solo scarse allusioni; inizialmente era infatti all'oscuro della partecipazione del fratello alla cellula comunista di Riva Trigoso.
Nel marzo 1943 circolano numerose voci sulla possibile caduta di Mussolini e Solari si rende conto del crescente nervosismo del fratello, anche perchè la loro abitazione si trova ad un centinaio di metri dal Comando della guardia costiera e della Milizia fascista, la prima comandata dal capitano Ghiglione, la seconda dal comandante De Bernardi. Solari aiuta a nascondere armi sottratte dai partigiani al Comando e le recupera segretamente quando necessario.