Data di nascita : 24/04/1904
Data di morte: 13/06/1982
Una volta liberato, si unì a un gruppo di lavoratori civili italiani (ex Internati Militari Italiani, IMI), coi quali, passando per Iglau e Brno in Cecoslovacchia, e per Vác in Ungheria, raggiunse Budapest alla fine di maggio. Da qui, falsificando la propria nazionalità e grazie al sostegno di associazioni sioniste ed ex deportati, riuscì infine a essere riportato dalla Croce Rossa in Italia, arrivando a Milano nell'agosto 1945 e tornando a Parma poco dopo. Nel novembre 1945 ottenne il riconoscimento di perseguitato politico, anche grazie all'interessamento dell'allora prefetto di Parma, il comunista Giacomo Ferrari. Già nei primi mesi dopo l'arrivo in Italia iniziò a raccogliere la documentazione relativa alla propria persecuzione, attività che continuerà anche negli anni successivi. In seguito si unì alla vedova del cugino, Ada Tedeschi, anch'essa ebrea, che lo seguirà quando nel 1951 si trasferì per lavoro negli Stati Uniti, e con cui si sposerà nel 1969. Nel 1956 nel frattempo aveva ottenuto la cittadinanza statunitense. Nel 1973, andato in pensione, tornò con la moglie a Parma, dove entrambi ritrovarono i propri parenti (viveva ancora la zia di Spritzman, Riwka, che durante la guerra era stata fatta fuggire in Svizzera dalla rete di assistenza di Pellegrino Riccardi).
Dopo varie malattie, conseguenza del periodo passato nei Lager, Samuel Spritzman morì a Parma il 13 giugno 1982, a 78 anni, nella sua residenza parmigiana in Via Mascagni. È sepolto nel cimitero ebraico parmigiano.