Rivista a stampa tipografica con periodicità mensile (poi quindicinale, ma più irregolare), ne escono dieci fascicoli dal numero di luglio 1944 a quello di marzo-aprile 1945, ognuno dei quali riporta in copertina l’indice degli articoli. La maggior parte dei collaboratori aderiscono al Partito d’azione (tra gli altri, Gaetano Baldacci, Antonio Basso, Mario Paggi, Giuliano Pischel), sostenendo la corrente di Ugo La Malfa e Ferruccio Parri. Rivista di riflessione politica, attenta ai problemi economici e sociali che andranno affrontati alla fine delle ostilità, si rivolge esplicitamente in particolare ai ceti medi, auspicando la loro coesione in vera “classe politica” (Pigreco [G. Pischel], “Il problema dei ceti medi”, luglio 1944). Oltre ai temi della ricostruzione, dei ceti medi, dell’eterogeneità politica dell’azionismo e della lotta al fascismo, un’altra questione ampiamente dibattuta nel periodo della clandestinità concerne il futuro assetto europeo e la necessità di avviare un processo di integrazione federalista dell’intero continente. Nel dopoguerra la pubblicazione prosegue fino al 1949.
Sottotitoli del periodico: Rivista di critica politica economica e sociale
Bibliografia:
- Istituto lombardo per la storia del movimento di liberazione in Italia (a cura di), Bibliografia dei giornali lombardi della Resistenza. 25 luglio - 25 aprile 1945, 1989.
Ristampe:
- M. Boneschi (a cura di), Lo Stato moderno. Antologia di una rivista, Milano 1967;
- E. Camurani (a cura di), Lo Stato moderno, in Atti e documenti del Partito liberale italiano, Roma 1970.
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