Data di nascita : 06/11/1912
Data di morte: 18/06/2001
Si laurea in giurisprudenza nel 1934 all’università di Genova, in scienze sociali nel 1936 all’università di Pisa e in filosofia nel 1938 all’università cattolica di Milano. Ancora studente si iscrive alla Fuci, ricoprendone la carica di presidente dal 1932 al 1935. Nel biennio 1936-37 frequenta il corso allievi ufficiali di artiglieria d’armata a Moncalieri (Torino) e, richiamato alla vigilia della guerra con il grado di tenente, nell’agosto 1940 è messo in congedo provvisorio. Nell’aprile 1943 viene inserito nella lista per il confino per le sue idee antifasciste e per gli articoli pubblicati sul Nuovo cittadino e sull’Avvenire d’Italia. Nello stesso anno realizza la fusione tra il movimento cristiano sociale e il gruppo degli ex-popolari, costituendo il Partito democratico sociale cristiano della Liguria. Dopo il 25 luglio partecipa alla riunione che sancisce la nascita del Comitato dei partiti antifascisti genovesi e, all’indomani dell’8 settembre, entra a far parte del Comitato di liberazione nazionale genovese, in rappresentanza della Democrazia cristiana, insieme a Giulio Marchi (Tripoli) e ad Augusto Solari. All’interno del Cln viene designato presidente del comitato finanziario e investito del compito di mantenere i contatti con gli esponenti del governo cospirativo a Milano e con le formazioni partigiane dell’entroterra ligure, incarico, quest’ultimo, che lo porterà a numerosi viaggi tra Genova e Fascia, in val Trebbia. E’ tra gli organizzatori di un centro clandestino, operante nell’area di Livorno, Pisa e Lucca, collegato con il Cln ligure e quello di Roma. In un primo tempo, adottando il nome di Riccardo Pittaluga, può continuare a condurre un’esistenza alla luce del sole e insegnare al liceo scientifico Cassini di Santa Margherita Ligure ma, dopo gli arresti di alcuni membri del Cln effettuati dai tedeschi, è costretto ad entrare in clandestinità. Presente agli incontri, sempre più frequenti, atti a preparare l’insurrezione di Genova, il 23 aprile 1945 presiede la riunione notturna del Cln, presso il collegio San Nicola sulle alture della città, durante la quale viene dato il via alla sollevazione. E’ Taviani, la mattina del 26, ad annunciare alla radio che “Genova è libera: popolo genovese esulta! Per la prima volta nella storia di questa guerra un corpo d’esercito si è arreso dinanzi alle forze spontanee di un popolo: il popolo genovese”. Segretario regionale della Dc ligure per tutto il periodo cospirativo, deputato all’Assemblea costituente, Taviani diverrà un protagonista della vita politica del dopoguerra, sedendo in parlamento ininterrottamente dalla 1ª alla 14ª legislatura e assumendo, sotto diversi governi, importanti dicasteri, tra cui quelli economici, della Difesa e dell’Interno. Vicepresidente del Senato nel 1987, nel 1991 è stato proclamato senatore a vita. Tra i più autorevoli studiosi a livello mondiale di Cristoforo Colombo, cui ha dedicato innumerevoli saggi, sulla Resistenza ha scritto Breve storia dell’insurrezione di Genova e, più in generale, sulla vita politica italiana i memorialistici Pittaluga Racconta. Romanzo di fatti veri (1943-1945) e Politica a memoria d’uomo, quest’ultimo pubblicato postumo.