Iscritto alla gioventù socialista sin dal 1903, nel biennio 1912-1913 diventa segretario della federazione fiorentina del partito. In quegli stessi anni lavora come impiegato nelle ferrovie e svolge inoltre attività sindacale. Trasferitosi in Liguria, assume l’incarico di assessore a Sampierdarena, comune ancora autonomo (l’accorpamento con Genova sarebbe avvenuto nel 1926), e nel 1921 viene eletto segretario della Lega dei comuni socialisti. L’instaurazione della dittatura fascista e la messa al bando del partito gli impediscono di continuare l’attività politica, ma dopo l’8 settembre incontra di nuovo i vecchi compagni, impegnandosi nella ricostruzione del partito. Nella fase iniziale della lotta di Liberazione collabora con Dante Bruzzone (Ciravegna) e GiuseppeVenturini nella formazione delle squadre di difesa socialiste, mentre successivamente è tra i componenti della delegazione brigate Matteotti, con il ruolo di comandante dei reparti della zona di Sampierdarena. Nel marzo 1945, dopo l’arresto di Eros De Franceschi (Forti), è chiamato a rappresentare il partito nel Cln regionale e in tale veste fornisce un contributo all’insurrezione genovese. Eletto nel consiglio comunale di Genova nel 1946 e 1951, ricopre la carica di assessore nella giunta guidata da Giovanni Tarello e di vicesindaco in quella presieduta da Gelasio Adamoli.