Medico chirurgo, docente universitario genovese e viceprimario all’ospedale di Sampierdarena, insieme al professor Gustavo Lusena apre una clinica nel capoluogo ligure. A causa delle leggi razziali, Lusena, di origine ebraica, viene ricercato e la clinica è costretta alla chiusura. Inserito nella lista delle persone sgradite al regime, Tosonotti decide così di rifugiarsi ad Albera Ligure in val →Borbera, zona originaria della sua famiglia. Nella primavera del 1944, a Rocchetta Ligure, insieme all'avvocato Luciano Pertica dà vita ad un centro di assistenza medica, che ben presto si trasforma nel principale ospedale partigiano della valle, dotato di un vero e proprio nucleo chirurgico avanzato, grazie alle attrezzature che Tosonotti era riuscito a prelevare dalla sua clinica genovese. L'assistenza medica di questo presidio sarà garantita non solo ai partigiani e ai civili ma anche ai nemici feriti durante i combattimenti.
Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2008