Ferrari, ufficiale Capo gruppo guardiamarina nel 1944, è protagonista di un momento di tensione verificatosi il 10 agosto 1944 durante una visita alla 4° Batteria del Monte Moro sopra il quartiere genovese di Quinto. Gli eventi qui di seguito testualmente riportati sono narrati nella relazione che l'11 agosto egli invia a Silvio Fellner (vice comandante del Comando Marina di Genova arrestato e fucilato una settimana dopo dalle SS assieme al suo comandante Carlo Unger di Löwenberg, per comprovata complicità con le forze della Resistenza) e conservata nel Fondo "Cln Porto di Genova", busta 1, fascicolo 1, presso l'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea - Ilsrec - di Genova.
"Notifico la situazione verificatasi [...] alla batteria 4° del M. Moro, o a causa dell'assoluta incomprensione del comandante la batteria o piuttosto della falsità della traduzione dell'interprete. Mentre l'Oberleutnant Böhle spiegava in mia presenza ai sottufficiali il nuovo ordinamento del servizio per il miglior funzionamento della batteria, [...] feci la seguente richiesta: Desidero che alle assemblee il personale italiano venga presentato al comandante della batteria da un sottufficiale italiano, e non che il sottufficiale italiano debba presentare la forza al sottufficiale tedesco che funge da segretario, e che poi questo presenti insieme tutto il personale misto al comandante. Questo perché i militari italiani possano avere l'impressione di essere un reparto organico che collabora con i tedeschi, tutti agli ordini dello stesso comandante. Mi sento rispondere che "la mia pretesa è assurda e che gli italiani dopo quanto hanno fatto l'8 settembre non potranno mai più collaborare con i tedeschi ma devono unicamente ubbidire, e i tedeschi comandare". Io convinto di un equivoco dovuto alla malafede dell'interprete cerco di spiegarmi direttamente con il comandante in inglese, ma questi mi risponde che così facendo esegue ordini superiori ed anche le disposizioni del Duce. Non ottenendo alcuna ritrattazione della frase mi allontano dalla discussione avvertendo che se la situazione non avesse subito un rapido cambiamento avrei fatto ritirare tutto l'armamento italiano della batteria. [...] L'interprete ha detto apertamente che i soldati italiani fanno vergogna e si meritano giustamente di essere soggetti e sottoposti. La colpa del disonore di tutti gli italiani è dovuta alle Forze armate ed è giusto che il nuovo Esercito sconti amaramente le colpe precedenti. Noi come ieri non sappiamo fare il nostro dovere, in particolare io che come ufficiale non faccio altro che chiedere migliorie per il mio reparto. Ha inoltre affermato di essere assolutamente stanca di dover tradurre le mie richieste perché non ammetteva che gli italiani avessero dei diritti ma unicamente dei doveri. Al mio ordine perentorio di non dire più una parola essa ha risposto che non riceveva ordini di un ufficiale italiano e che quindi continuava a suo piacere. Data la situazione precedente della batteria, genericamente buona, ho deciso di tentare un tentativo amichevole di conciliazione [...]: tramite l'appoggio dell'Ob.Leutnant Wegen, comandante della 3° Batteria Monte Moro, presenterò le seguenti richieste: 1. Ritrattazione completa della frase in cui si afferma il servaggio del personale italiano; 2. Riconoscimento del diritto ad un reparto organico italiano in batteria agli ordini del comandante la batteria tedesco; 3. Rapido allontanamento dell'interprete contro la quale, essendo di cittadinanza italiana, sono deciso in caso di mancata soddisfazione a porgere denuncia personale alle competenti autorità politiche e giudiziarie italiane".
Segue aggiornamento di Ferrari, il 12 agosto, al medesimo destinatario:
"Riferendomi a quanto sopra detto preciso quanto segue: non mi è stato nemmeno possibile presentare le richieste conciliative al comandante della 4° batteria perché questi ha preavvertito l'Ob.Leutnant Wegen che non intendeva assolutamente cambiare le proprie decisioni. Ha affermato che lui e soltanto lui è il comandante della 4° batteria e che si assume la completa responsabilità delle proprie parole. Credo pertanto esaurita ogni via di accordo cameratesco ed invio la presente relazione rimanendo in attesa dell'immediata conferma che renda esecutivo il mio ordine di ritirare l'armamento italiano della 4° batteria".