Suora dell’ordine di Santa Marta. Sfollata con altre venti consorelle dal convento di Chiavari
alla colonia Piaggio di Santo Stefano d’Aveto, si trova a dover accudire duecento bambini, orfani o figli di povera gente, senza poter più contare sull’aiuto delle autorità. Nel novembre
1944 la colonia ospita anche gli acquartieramenti della brigata di manovra Caio, da poco destinata a presidiare la valle Aveto. In cambio dell’ospitalità il comando della brigata si impegna nel procurare alle suore e ai bambini cibo e legna per il riscaldamento, mobilitando
anche la popolazione della zona. Durante il rastrellamento che in quel periodo investe la VI
Zona, Suor Ignazia si prodiga nell’adattare lacolonia ad ospedale per i partigiani feriti che, provenienti dall’ospedale di zona ormai evacuato, sono trasferiti a Santo Stefano presso la brigata Caio. Dopo la guerra Suor Ignazia, con la consorella Nazarena Candiani, si trasferisce
in Cile, dove fonda la prima casa dell’ordine di Santa Marta.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.457