Vaccari, Luigi

  • Biografia

    Le seguenti informazioni sono tratte dalla dichiarazione che Luigi Vaccari presenta il 6 giugno 1945 al Comando Regia Marina di Genova. Una sua copia statica è reperibile nel Fondo DV, Busta 2, Fascicolo n.7 "Eccidi dei partigiani - Osservatorio della Marina - Sant'Ugo" conservato presso l'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea - ILSREC - di Genova.

    Capo furiere di III classe, nel luglio 1943 è in servizio presso l'Ufficio Leva Mare del comando Gioventù Italiana del Littorio, GIL, di Genova. Il 26 luglio issa la bandiera italiana sul Comando e con una scure distrugge tutti i fregi e le insegne fasciste. E' inoltre in contatto con i signori Dario Della Valle e Luigi Ghio, quest'ultimo noto organizzatore di una vasta cospirazione anti-nazifascista.
    Dopo l'8 settembre 1943 Vaccari decide di unirsi ai cospiratori, abbandonando il posto ed il grado e nascondendosi dai fascisti che lo cercano per la distruzione delle insegne al Comando. Con sua sorpresa Ghio e Della Valle gli chiedono di arruolarsi nella Marina repubblicana e di restare in attesa di loro futuri ordini opportuni. Poco dopo viene incaricato di avvicinare alcuni sottufficiali e ufficiali e parlare cautamente della cospirazione. Le prime persone con cui entra in contatto sono il sottotenente macchinista Agostino Natale, il sottotenente commissario De Marco, il guardiamarina Alfredo Gerace, il sottotenente Ermanno Peyrone o Peirone, il sergente furiere Emanuele Fiorillo e sergente Longoni; tra di loro si giura fedeltà alla cospirazione nel nome della Patria, della lotta senza quartiere ai tedeschi e senza alcun colore politico, come voluto da Ghio.

    Nel novembre 1943 la cospirazione della Marina è in pieno sviluppo e Ghio presenta a Vaccari un uomo noto come Chiappori, il tenente di vascello Antonio Zolesio che, divenuto comandante della Divisione Giustizia e Libertà "Matteotti", è in contatto diretto con lo Stato maggiore militare dei partigiani. L'azione si avvicina, la Marina è pronta ma uno degli elementi più pericolosi è il comandante Berlucchi, che ha sposato la causa repubblicana e tedesca. Pochi giorni dopo Vaccari viene chiamato dal comandante Biffignandi dell'Ufficio arruolamento del distaccamento di San Fruttuoso, probabile conseguenza di una delazione del Berlucchi stesso. Nell'interrogatorio Biffignandi vuole sapere i nomi di chi è in contatto con Vaccari e quest'ultimo, pur tacendo su tutti gli altri, decide di tentare di far passare il comandante stesso dalla parte dei cospiratori: nomina dunque Ghio e viene organizzato un incontro tra i due; Biffignandi rifiuta ma non fa parola del colloquio e non denuncia nessuno.
    Sempre d'accordo con Ghio, qualche tempo dopo Vaccari entra in contatto con il comandante Carlo Unger di Löwenberg, già al corrente del suo operato ma costretto alla riservatezza; anche egli chiede un colloquio con Ghio, risultato lungo e cordiale ed al termine del quale Vaccari viene incaricato di rimanere egli solo in contatto con il comandante. Löwenberg gli confica che è già da tempo legato con altre persone delle quali mantiene l'anonimato, lo nomina capo carico del magazzino vestiario per averlo più vicino e lo informa che anche il comandante Silvio Fellner è nella cospirazione. Il 18 agosto Löwenberg e Fellner, scoperti, vengono fucilati.