Maggiore dell’esercito statunitense nato in una famiglia italiana emigrata in California, durante il secondo conflitto mondiale entra a far parte dell’Operational Group A attivo in Italia e posto alle dipendenze dell’Oss. Ottenuto il comando della missione americana di collegamento Peedee, il 18 gennaio 1945 viene paracadutato, nella zona fra i monti Antola e Carmo, con i suoi uomini ed i componenti della missione britannica Clover, dipendente dal Soe e guidata dal tenente colonnello Peter McMullen. La missione, oltre a trasmettere dati sull’attività partigiana e la dislocazione delle truppe tedesche, ha il compito di garantire il coordinamento delle formazioni della VI Zona con il 15° Gruppo d’armata alleato e, in vista dell’offensiva di primavera, di sollecitare l’incremento degli aviolanci.
Nella VI Zona, con gli altri responsabili della missione, Vanoncini opera a stretto contatto con i comandi delle divisioni Cichero, Pinan-Cichero, Mingo, della brigata Coduri e delle formazioni dipendenti dal Comando dell’Oltrepò pavese. Il 23 aprile, al momento di lasciare la VI Zona,
Vanoncini invia un messaggio nel quale si congratula con il comandante della Pinan-Cichero, Aurelio Ferrando (Scrivia), per il “meraviglioso lavoro” svolto dalla divisione negli ultimi mesi di lotta. Giunto a Genova dopo l’insurrezione, Vanoncini vi resta sino alla conclusione, il 18 maggio, della sua missione operativa. Docente alla Polystar University della California, decorato con la Legion of Merit, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Genova.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.460