Vie Nuove, periodico

  • Storia

    VIE NUOVE è stata una rivista settimanale edita a Roma di orientamento politico comunista, fondata nel 1946 da Luigi Longo.
    Inizialmente sottotitolata "Settimanale di orientamento e lotta politica" .

    Nel 1952 la rivista (che in quell'anno tirava 258 000 copie) passò alla quadricromia e modificò il sottotitolo in "settimanale di politica, attualità e cultura". L'apertura della rivista alle tematiche "leggere" provocò critiche all'interno del PCI, che vennero però più volte rintuzzate da esponenti non certo tacciabili di "leggerezza culturale" come il latinista Concetto Marchesi che, in un intervento all'VIII congresso del PCI così si espresse: «Noi dobbiamo combattere l'idea diffusa che tutto nel nostro mondo comunista sia uggia, pesantezza, musoneria [...] E lo sa bene il compagno Luigi Longo, che su Vie nuove» ha aperto le colonne alle belle figliole. Mondanità? Sia pure».
    Su Vie nuove Pier Paolo Pasolini, su invito di Maria Antonietta Macciocchi, che diresse la rivista dal 1956 al 1961, tenne tra il 4 giugno 1960 e il 30 settembre 1965 una rubrica di dialoghi con il lettore, una scelta dei quali fu pubblicata col titolo Le belle bandiere. Dialoghi 1960-65 (a cura di Gian Carlo Ferretti, Editori Riuniti, Roma 1977).
    Il settimanale ospitava, fra l'altro, una rubrica fissa di riflessione tenuta dalla scrittrice Lorenza Mazzetti, e una di fotografia curata dal noto fotografo Ando Gilardi.
    Nel 1971 la rivista mutò nome in Giorni - Vie nuove e, sotto la direzione di Davide Lajolo (che la dirigeva dal 1969), proseguì le pubblicazioni fino al 1978. L'archivio fotografico della rivista è conservato presso l'Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico.


    https://it.wikipedia.org/wiki/Vie_nuove