Bruno Vigorelli è il fratello di Adolfo, entrambi sono stati partigianiitaliani. Quando il padre Ezio Vigorelli, un noto avvocato socialista, ricercato dalla polizia a Milano, decise di riparare in Svizzera con la famiglia, i due fratelli lo seguirono condividendone le idee democraticheper i quali erano noti ai fascisti. Fu a Lugano che i fratelli Vigorelli, incontrato Dionigi Superti, comandante della Divisione partigiana "Valdossola", decisero di seguirlo in Italia per riprendere la lotta. Attivi nell'ossolasco, entrambi sono stati uccisi dai tedeschi durante un durissimo combattimento presso una baita dell'Alpe Casarolo in Val Grande, da cui pochi giorni prima erano riusciti a scappare sfuggendo ad un altro massacro dal quale nove uomini, fra cui Bruno e Adolfo, riuscirono a scampare al massacro salendo verso l'Alpe Casarolo. Durante la marcia Bruno scivolò in un burrone mentre cercava di portare aiuto a un compagno ferito. Potevano muoversi solo di notte, stanchi e braccati dai tedeschi. Di loro pochi riuscirono a sopravvivere, la maggior parte venne uccisa o catturata e consegnata alla Brigata fascista "Muti", una delle più violente e sanguinarie. Bruno è stato insignito della Medaglia d'argento al valor militare alla memoria, mentre Adolfo della Medaglia d'oro.