Meccanico di Ovada, nell'aprile 1944 entra a far parte della brigata Buranello, nel distaccamento di Cascina Palazzo. Nel corso del rastrellamento dell’ Olbicella, Villa, armato di fucile mitragliatore e bombe a mano, riesce a ritardare l'arrivo delle colonne motorizzate nazifasciste, consentendo agli uomini del Comando divisionale e agli elementi del servizio d'intendenza di ritirarsi. Rimasto ferito nell’azione, si rifugia in un bosco sovrastante Olbicella, ma viene sorpreso dai tedeschi, con i compagni Oscar Barillari (Ruggero), Cesare Dattilo (Oscar), Pierino Chiodi (Pulce), Bartolomeo Rafaghello (Piccio), Mario Andreato, Ghiglione (Aria), Febo (di cui si conosce solo il nome di battaglia), un partigiano polacco e Danilo Bartali, ex fante della San Marco. Mentre Barillari, Dattilo e Bovone riescono a fuggire, Villa e gli altri vengono fatti prigionieri. Condotti sul sagrato della chiesa di Tiglieto, il fante della San Marco viene ucciso a colpi di moschetto, mentre Aria, studente appena sedicenne, viene bastonato e costretto ad assistere all'impiccagione dei cinque compagni. I corpi, appesi agli alberi, vengono poi straziati dagli uomini della Brigata nera. Medaglia d'argento al valor militare.